Proseguo in italiano e di getto per dire tutto ciò che ora mi passa per la testa alla fine di un’intensa giornata al telefono / computer, in attesa di giornate più belle e intense sulla strada, il mio luogo di lavoro preferito molte spanne sopra l’ufficio, i colleghi eccetera. Se la mia generazione, i nati negli anni 60, ha scelto numerosa di studiare l’ha fatto per crescere, non per dirigere. Per valere, non (necessariamente) per guadagnare, indipendentemente dallo status sociale dei propri familiari.
MT
Se alla morte di un vecchio leader tutti lo elogiano non va bene. Quel che ho citato all’inizio di questo post incazzato (quando ci vuole ci vuole) campeggiava sulla copertina al momento introvabile del magazine SMASH HITS che visse di gloria tra gli anni settanta e i novanta e che io acquistavo appena potevo, anche in ritardo, in Italia ma soprattutto nelle mie non frequenti peregrinazioni britanniche nei ruggenti anni ottanta. Ebbene una storica copertina di quegli anni citava un Paul Weller incazzato quanto me che gridava ai diritti dei minatori e sosteneva che le idee dell’allora primo ministro inglese Margaret Thatcher, osannato dai pari grado europei, erano una folle corsa alla disgregazione sociale e alla perdita dei diritti.
Non so se oggi gli eredi della signora di ferro hanno vinto la loro battaglia, ma so per certo che i lavoratori, non solo i minatori inglesi ma anche milioni di operai e impiegati nel mondo occidentale (sorry per la semplificazione) hanno perso il lavoro o, se sono stati fortunati, hanno visti decurtati i loro diritti a favore del lavoro con meno salario e meno diritti di altri uomini e donne, sottopagati, in semischiavitù in altri paesi del mondo. Giustizia cercasi, se possibile, in questa vita. E cerco pure copertina e colonna sonora, pls help!

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