Perché sei andata in cielo Cinzia? Non ci siamo più incontrate dopo il nostro viaggio di tre anni fa e non me ne capacito. Anche se le mie ultime due discese a Roma sono state una toccata e fuga da 48h scarse.

Ricordi quando Agostino mi chiamò per chiedermi info prima di iscrivervi? Era sabato di pasqua, il 7 aprile, ed era dannatamente tardi, le ore 22,45. CIAO ROBBE’ SO’ AGOSTINO DEROMA mi disse per presentarsi.

Ossignore pensai io. Ma ti pare l’ora di chiamare? Risposi. Ambe’ è saBBato, replicò.

E via a raccontare di Israele e della Giordania, e delle cose bellissime, in parte a me già note, che avremmo visto. Il viaggio era quasi pronto, il gruppo pure. E poi ci fu il vs arrivo (quelli da Roma) a Istanbul dopo mezzanotte, alla spicciolata di corsa col gate quasi chiuso e io in mezzo tra il tornello e la hostess ad aspettarvi. Ci presentiamo dopo dissi, saliamo, su!

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Mi ci volle del tempo per conoscervi e apprezzarvi con tutto il casino che facevate voi romani mannaggia. Possibile che parliate sempre a voce alta, e che per chiamarvi dobbiate farvi notare nel raggio di un chilometro??? Abbi pazienza ma non lo sopporto, sono veneta dentro purtroppo. Ricordo quando nel parco archeologico presso la chiesa di Sant’Anna, a Gerusalemme, con una stupenda fioritura di garofani, Agostino ti chiamò Aciiiii!

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E io mi chiesi perché! E quante preghiere in tutte le chiese, in piedi, in ginocchio, con e senza i preti onnipresenti. Israele è il paese ideale per pregare qualunque dio. Se solo ci ascoltasse. Sono arrabbiata da tempo con dio perché succedono tante, troppe cose terribili e senza senso. So che la fede aiuta a capirle e accettarle ma io non ci riesco, e quando prego, le pochissime volte che lo faccio, prego per ringraziare. Di chiedere non ho voglia, non riesco, è più forte di me.

Ma ricordo un altro episodio che mi fece tenerezza, quando partimmo in jeep alla volta di Wadi Rum in Giordania imbacuccati nei foulard e dopo poco, a forza di sobbalzi, chiedesti Oddio andosta l’aifono? Proprio così chiamavi il tuo I-phone. Sai che da quel dì lo chiamo AIFONO pure io? E la gente capisce sai. Aifono. Era stato sbalzato giù, sulla sabbia, e per uno scherzo del destino, fortunato, tornando indietro l’abbiamo ritrovato. Era rotto e quasi da buttare ma anche no. Vedi la fortuna?

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Da una settimana il cielo è un po’ più luminoso, e la terra più buia. So che ora stai bene e corri felice nei pascoli del cielo ma avremmo tutti voluto tenerti qui con noi. Agostino è nel mio cuore, lo chiamerò presto.

Saluta tanto Antonia e dille che la penso, lei era la mia prima partecipante del mio primo viaggio da coordinatrice nel 2004. Siamo state insieme in Siria Giordania e Libano. Quindi pure lei ha visto Wadi Rum, Petra e le altre bellezze giordane.

Quando tornerò a Gerusalemme tornerò a pregare sotto il muro del pianto, per te e gli amici che non ci sono più. Ho pregato per te anche un anno fa, là sotto, ma gesù non deve avermi ascoltato.

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O forse sì, perché assieme ai tuoi amici ti ha dato una forza immensa e ti ha permesso di combattere col sorriso la tua tremenda battaglia. Son contenta di averti chiamato a natale e di avere sentito la tua bellissima voce che trasudava forza e speranza, ancora, nonostante i sei mesi massacranti di chemio che mi hai raccontato nei particolari. E son contenta di essere partita per l’India con dentro la tua voce, che ora porto nel mio cuore.

Partire è un po’ morire, dicono. Ma anche morire è un po’ partire perché dopo la morte inizia un nuovo viaggio, fuori da questa vita e fuori dal corpo. Altrove, nell’aldilà e in attesa di ritornare su questa terra, per chi ci crede come me, grazie alla reincarnazione. Chissà.

Buon viaggio carissima Cinzia. Ti abbraccio. Ti voglio bene. Roberta.

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2 comments

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L’ho letto tutto d’un fiato…

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a me viene da piangere ogni volta che ci penso

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