Oggi termino, senza nemmeno troppa fatica, la mia seconda settimana senza alcool. Ramadan , così lo chiamo in segno di rispetto per il preferito tra i precetti del Corano, quello che sento più mio. Ma perché ho fatto un voto?
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Gennaio 2012, deserto libico che a dispetto del nome sta in Sudan , nel nord del paese verso il confine egiziano. A bordo di due fuoristrada osserviamo i più nascosti e indecifrabili siti egizi della Nubia , saltelliamo tra una sponda e l’altra del Nilo a bordo di chiatte sgangherate, siamo cinque più due fidati autisti. Proprio dove il segnale vacilla mi arriva una chiamata dall’Italia, rispondo e con il sudore sulle guance (costa una fucilata) sto dieci minuti al telefono con un tizio che mi chiama da Milano . Ha una proposta di lavoro e vorrebbe vedermi tipo dopo tre giorni, quando però sarò a Khartoum . Con l’imbarazzo di chi chiede un posticipo ma fiduciosa nella sua comprensione chiedo di vederci la settimana dopo, ok mi dice.
Il tizio lavora per una nota agenzia di selezione personale che se la tira per qualsiasi cosa faccia, sta in un bel palazzo “molto vicino a piazza Duomo”. Hanno una ricerca aperta per una società farmaceutica a nordest e cercano un direttore commerciale . Io ho già in mente che nel 2012 vorrei tornare in Veneto e questa può essere una buona occasione. Guardo i miei compagni di viaggio compiaciuta e dichiaro: se questa proposta di lavoro va a buon fine giuro che per una settimana non tocco alcool. Per una sola settimana? Mi punzecchiano i compagni, non dovresti piuttosto smettere del tutto di bere? Ci penso, è troppo. Ok propongo, una settimana al mese; appena trovo un lavoro decente per una settimana al mese non tocco alcool. Con quattro testimoni non posso esimermi.
A Milano ci vediamo come previsto nella prestigiosa centralissima sede della società di selezione, il lavoro è stimolante a parole ma il tizio non mi convince, non è possibile che sia così cattivello, non ce n’è motivo. E anche un po’ sprovveduto, dato che a un certo punto si imbarca a parlarmi di vino e non ci capisce nulla ma si vanta, di cosa non so ma si gonfia a ogni parola che esce dalla sua bocca. Si usa così, essere spietati con i candidati è evidentemente una tecnica: peccato perché ora ogni volta che posso li massacro, lui e i suoi colleghi inquadrati come soldatini in regole e canoni che ci dovrebbero spiegare perché. Com’è andato il colloquio… be’ non ho più sentito il tizio ma, ironia della sorte, dopo sei mesi ero proprio lì di fronte a lavorare e un suo collega mi ha chiamato per una proposta anche migliore, ricercare aziende alimentari per una proposta commerciale su una fiera a Milano. Poi nulla, come prima, ma questa gente sa che una proposta di lavoro dovrebbe essere fondata su basi serie, non su parole al vento? Ma per chi ci hanno preso? Ma si divertono a illudere la gente?
Tant’è. La traversata del deserto libico invece si è conclusa nel migliore dei modi, rientrando a Khartoum e allungando il giro fino a Kassala , al confine con l’Eritrea, molto Africa molto toccante, bellissimo. E il mio voto?
Non dimentico, le cose vanno avanti in un altro modo e il lavoro vero inizia due mesi fa, a gennaio. E dal primo giorno conto le settimane: tre con, una senza alcool. Domani posso ricominciare ma lo farò con calma, senza fretta, segnando una data sul calendario. Si rifà il primo aprile, a pasquetta. Speriamo che non ci siano in programma degustazioni o tour, siete tutti avvisati.
Morale – una promessa è una promessa.

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2 comments

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buona idea e in bocca al lupo con il lavoro!
certo che vuoi proprio provocare: parlare di Ramadan quando siamo in Quaresima!

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e allora? dio vede tutti, vuol bene a tutti quelli che si comportano bene anche se lo chiamano in un altro modo e la quaresima è una forma di sacrificio e privazione molto simile al ramadan: segue le fasi della luna, è un momento di purificazione e fa stare bene. e se ci pensi anche gli altri quattro precetti sono molto simili nelle due religioni: professione di fede, elemosina, preghiera, pellegrinaggio.

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