Meno di due mesi dopo l’invasione digitale, quando si apre ufficialmente la stagione estiva ma forse solo sul calendario, musei e palazzi di Venezia si aprono nuovamente al pubblico in una serata speciale: Art Night Venezia.

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Il 21 giugno un nuovo evento mi porta alla Querini. Stavolta si tratta di cercare il dettaglio artistico in un’opera esposta, corrispondente alla “cartolina” che mi viene consegnata all’ingresso, nuovamente muniti di pass e permesso di fotografare. Della stessa opera è stato fotografato un altro dettaglio, consegnato a un altro visitatore. Lo scopo di questo simpatico speed date è di ritrovarsi in due davanti all’opera raffigurata, conoscersi e brindare nel giardino alla fine dell’evento, che si chiama simpaticamente Galeotto fu il Museo.

Io e Javier ci troviamo al primo piano davanti al busto di una nobildonna, strano ma bello. Io spavaldamente salgo a razzo al secondo, convinta che tutte le statue siano là, ma dopo due rapidi giri mi arrendo e accetto il suggerimento di un custode: scenda! Che figura, era nella prima sala della biblioteca, e l’avevo pure fotografata durante l’invasione digitale!

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Un prosecco, un ricco buffet e due chiacchiere, nulla di più. Art Night non ammette indugi. Sono sola ma mi sento in compagnia. Volo ai Tolentini dove la facoltà di Architettura è tutta accesa e affollata di studenti, impegnati in performance multisensoriali che parlano di corpi e popoli, diritti negati e donne sfruttate.

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La musica di sottofondo proviene direttamente dal Mediterraneo, quello di sotto di cui negli ultimi anni ci ricordavamo per vedere sulla cartina un possibile luogo sicuro di vacanza, per noi luogo non di destinazione, com’era in passato, ma più spesso di evasione, anche se recentemente ben pochi di quei luoghi sono frequentabili per vacanza.

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Com’è strana la storia, ora laggiù guardano a nord, l’Europa, come luogo di destinazione, i porti d’origine sono più o meno sicuri, le carrette del mare di sicuro non lo sono. Non tutti quelli che partono arrivano alle nostre coste, mi si aggrovigliano le budella ogni volta che penso ai tanti naufragi che avvengono durante questi viaggi della speranza e della disperazione.

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Lo scopo della performance, molto condivisa dai partecipanti, è proprio di farci riflettere sulle caratteristiche del Mediterraneo, il mare in mezzo alle terre.

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La parte finale è con musica dal vivo, che inizia nel giardino e dopo pochi minuti si “trasferisce” su una gondola ormeggiata sulla fondamenta. Tra canto e musica, la gondola parte lentamente per un giro dei canali che francamente non ricordo dove si dovrebbe concludere.

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Un paio di barche la seguono, caricando coloro che desiderano partecipare al giro. Confusa e stanca, lo desidererei tanto ma preferisco rientrare in terraferma come una moderna Cenerentola. Ho visto una minima parte di Art Night Venezia ma mi è piaciuto tantissimo. Seguirò i prossimi eventi, che sono sempre un’occasione per confrontarsi con la bella gente che mi piace tanto e condividere momenti brevi ma intensi con loro, nella bellissima Venezia. Grazie!

HASHTAGS – #invasionidigitali, #galeottofuilmuseo, #artnightvenezia

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