Dal diario di viaggio Guatemala Belize, luglio 2007, coordinatrice Roberta Zennaro. Testo di Roberta Zennaro, foto del gruppo.

Da Coban in Guatemala a Copan in Honduras, una giornata già così piena si arricchisce con una visita breve ma intensa, quasi commovente, in una zona per nulla turistica del Guatemala più povero.

Arriviamo a Coban attraverso paesini sperduti (Zaculeu – Aguacatan – Sacapulas – Uspantan – San Cristobal Verapaz), nell’ultima giornata trascorsa sugli aspri altipiani guatemaltechi, tra strade pessime e condizioni meteorologiche avverse che però in luglio sono abbastanza normali. Già per spiegare al mio ottimo gruppo l’esistenza di Coban ho impiegato del tempo, perché tutti tendiamo a parlare subito e solo dello stupendo sito Maya di Copan, appena oltre la frontiera hondureña.

 

Scrivo sulla relazione di viaggio:

Coban è il capoluogo dell’Alta Verapaz dove i lineamenti umani sono più morbidi e pare che la popolazione viva in buone condizioni. Si tratta di una località tranquilla, ottima come base per alcune visite:

Biotopo del Quetzal – grande parco dedicato al famoso uccello coloratissimo, purtroppo quasi invisibile.

Grotte di Lanquin,

Semuc Champey – un’ora in pick up, una stupenda passeggiata nella foresta e infine il fresco ristoratore di 12 pozze d’acqua e cascate.

Molto belli anche i dintorni di Coban: Finca Santa Margarita ( coltivazione caffè), Vivero Verapaz (vivaio orchidee), Museo El Principe Maya.

El Rancho – triste paese in una terra arida, è sede di una scuola e centro di cura gestito dalla cooperazione internazionale, anche italiana.

Estanzuela – ospita un bel museo di paleontologia.

Copan – uno dei più importanti siti Maya stupendamente visitabile e comprensibile.

Domenica 15 07 2007. Coban – Biotopo Quetzal – El Rancho – Estanzuela – frontera HONDURAS – Copan

Questa è una lunga giornata di trasferimento, ben 250 km per 10h di viaggio, prevede alcune tappe e con il gruppo si stabilisce dove fermarsi per evitare di stare tutto il giorno sul pulmino. Visitiamo prima il biotopo del Quetzal cercando inutilmente il fantomatico uccello simbolo del Guatemala, ma la passeggiata di 1h è comunque bella.

Approfittiamo per fermarci lungo il percorso alla missione di El Rancho, contattata dall’Italia tramite un medico di Pavia che collabora con la struttura. Qui suor Maria Antonietta ci mostra il centro di primo soccorso con ambulatorio ginecologico, che lavora in condizioni disagiate in un ambiente ostile. Alla fine della visita consegniamo vestitini e un’offerta: come per magia il viso della suora si illumina di un bel sorriso e con piacere ci accompagna a visitare la scuola, dall’altra parte del paese.

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Vi sono centinaia di studenti, oggi che è domenica sono studenti lavoratori che fanno principalmente contabilità e informatica. La struttura è più nuova e perfettamente attiva, anche se priva delle finestre, pure loro ci accolgono con un sorriso e ci informano che possiamo cercare le loro attività come MISIONERAS DE LA CARIDAD DE MARIA INMACULADA o, in Italia, AINS ONLUS.

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Pranziamo in un ristorantino per la strada e, sotto un tremendo acquazzone,visitiamo il museo di Estanzuela con molti dinosauri e scheletri di cetacei, ma non tutti provenienti da questa zona.

A metà pomeriggio presento la lista dei nomi e i passaporti all’ufficio doganale (tassa uscita 10 QZ/pax + tassa entrata 3 US$/pax) e velocemente siamo in Honduras. Dopo pochi chilometri di paesaggio rigoglioso, ma del tutto simile a quello guatemalteco, prima delle 17 ci sistemiamo all’hotel Patty nel paese di Copan. Abbiamo tempo per passeggiare in centro e prenotare la cena al tanto decantato (a ragione) ristorante Carnitas Nia Ola, qui ognuno si gode due ore di libertà in un paese carino, ma totalmente dedicato al turismo con hotel e ristoranti di lusso.

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Dopo vari tentativi di mostrare la mia vecchia macchina fotografica che non fa più uscire un rullino finito e riavvolto, mi rassegno a visitare Copan senza fare foto, ma gentilissimamente una partecipante mi presta la sua macchinetta di scorta così almeno potrò scattare qualcosa. Cena ottima e presto andiamo a letto.

Naturalmente piove. Ma il viaggio continua: dopo la toccata e fuga in Honduras rientriamo in Guatemala e da qui, via terra, per una meritata settimana di relax nello splendido mare del Belize.

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