VEN 28 E SAB 29 7 MYKONOS . Gli ultimi due giorni di vacanza sono all’insegna della libertà e delle spiagge in pieno relax. Al mattino presto scendo con Fabiola, Felix, Focus e Marcus, dopo la colazione ricca della panetteria sulla strada prendiamo la barca dal vecchio porto e in soli 30’ sbarchiamo a Delos , la bellissima isola sacra di cui tanto è stato scritto e i cui tesori riposano ancora sotto terra o nei musei di Atene, Londra, New York .
I turisti sono discreti e le rovine si rivelano lentamente, soprattutto negli angoli più nascosti. Il sito si sviluppa in due parti: a est vi sono gli edifici sacri, templi e palazzi nobili decorati da mosaici e affreschi, un tempo ornati pure da statue, il teatro con la cavea disposta verso il tramonto, il tutto sovrastato dal monte Cinto alto più di 100m.
A ovest vi sono l’agorà e gli edifici pubblici, collegati da imponenti colonnati, dalla famosa terrazza dei leoni e dal lago sacro , prosciugato e ridotto a una piccola oasi.

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Tante rovine guardano il mare e all’estremità nord si trovano il ginnasio, una piccola sinagoga e una chiesa . Al centro del sito vi sono un posto di ristoro e un ricco museo.
Non posso immaginare come fosse Delos nell’antichità, al centro di tutti i traffici tra Grecia, Italia, Oriente, Nord Africa , con una grande importanza commerciale ma pure con un indubbio valore religioso.
Ci facciamo prendere dall’estasi artistica, complice il caldo saltelliamo tra le rovine e rischiamo di perdere l’ultima barca di ritorno alle 15. Il mare è molto più agitato e balliamo un bel po’ ma sbarchiamo in tempo per godere del paese ancora semivuoto e bellissimo, come tutti i paesini che abbiamo visitato finora.

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I pochi turisti in giro stanno facendo colazione e hanno un aspetto sano, gli altri dormono. Alle 17 con Focus vorrei raggiungere il gruppo alla mitica Paradise beach ma al nostro arrivo gli altri ci dicono che stanno rientrando per prepararsi alla serata. Pure questa spiaggia è molto bella, noi “ammiriamo” una distesa di corpi accovacciati al sole per mancanza di spazio che dorme o chiacchiera, mentre la musica si leva sempre più forte e iniziano le danze.
Tra uno struscio e un cocktail si svela l’anima godereccia del luogo, animato fino a tarda notte da pseudo vip stranieri ma pure greci, come il mitico Sasà che balla sui cubi in perizoma leopardato. Risaliamo a malincuore e in bus torniamo a casa, ci prepariamo per “l’ultima cena” e tardi scendiamo in centro; la commissione cene ha selezionato la taverna Koynelas che ci soddisfa in pieno con antipasti, pesce e bevande in un ambiente molto carino. Da non perdere: il liquore alla cannella finale. La passeggiata dopo cena si svolge tra la folla a cui persino io mi sono abituata, giriamo il centro e ci dirigiamo in alcuni locali “gay friendly” dove è bello bighellonare, ascoltando bella musica circondati da gente varia. Alcuni locali: Pierro’s, Space, Scandinavian, Icarus ecc. Io rientro prima degli altri, sono in piedi dalle 8.
Sabato sentiamo che la vacanza è agli sgoccioli e il tempo ci scivola sotto i piedi, andiamo a Super Paradise beach per passare il pomeriggio in relax, sia questa spiaggia sia Paradise sono molto belle ma qui a Super preferisco la colonna sonora di musica lounge che solo alle 16 si fa più danzereccia.
Ora che ho capito il fascino di Mykonos, mi pesa partire sul più bello, ora si ripete per l’ultima volta la sequenza di queste due settimane, doccia – bagagli – pulmino. Ormai siamo allenati e giungiamo al molo con largo anticipo, in tempo per chiudere la cassa comune sull’aliscafo per Atene. A fatica raggiungiamo l’hotel presso la stazione di Larissa , andiamo in trenino a Omonia poi proseguiamo in taxi e a piedi. Prendiamo possesso delle stanze ma, senza una vera cena, non possiamo salutarci. Così finiamo la serata nel baretto più anonimo con birra e patatine, tra tanti brindisi, la promessa di fare il raduno presto e un velo di tristezza che precede l’ultima buona notte e il nostro addio.

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