Tutte le cose belle finiscono. Gargano mare tour dura appena il tempo di rendersi conto: della bellezza del mare e dell’entroterra, di storia e storie che solo gli abitanti ci possono raccontare, del prezioso clima che a inizio estate si gode alla perfezione. Altro che weekend lungo. L’ultimo giorno stiamo un po’ discosti dallo sperone d’Italia, in una cittadina che è tutt’un altro mondo. Facciamo base all’Hotel Palace, che sta fuori dal centro in zona industriale ma è comodissimo da raggiungere e decisamente ben attrezzato. Lo utilizzerei soprattutto per affari, ma anche in una pausa relax: lo spazio benessere è stato studiato proprio per questo. Il condizionale è d’obbligo comunque, in una domenica mattina più calda del solito lascio i miei bloggamici in accappatoio e mi prendo due ore d’aria.
In auto percorro le strade deserte del Tavoliere delle Puglie, con lontani ricordi di scuola, circondate da biondissime colture di cereali e aziende che potrebbero essere tranquillamente mie clienti, sfoggiano altissimi essiccatoi e sili luccicanti di metallo scuro.
Chissà com’è lavorare qui? Domanda ricorrente. Sfioro il Castello angioino…
Penso a quanti popoli sono passati da qui: Sanniti, Dauni, Romani, Longobardi, Saraceni, Angioini. Ma andiamo a curiosare in centro…
Parcheggio preso piazza Matteotti ed entro nella città murata, direzione Duomo. Quanti cartelli, ma chi ha detto che qui non c’è quasi nulla da vedere?
Io ci sono già stata, parliamo sempre di 30 anni fa. Il duomo di Lucera, dedicato a Santa Maria Assunta patrona della città, è particolare nella forma, vagamente irregolare, ragguardevole nelle dimensioni, circondato su tre lati da una piazza con bei locali (sia i posti sia la gente).
All’ufficio informazioni turistiche mi inondano di materiale cartaceo, utilissimo per me, e mi danno una cartina completa, perfetta per la mia passeggiata.
Piazze come quella dedicata a Francesco Antonio Fasani, oggi santo, si aprono tra chiese, vie e viuzze.
Nobili palazzi cinquecenteschi (palazzo Ramamondi è il mio preferito) sono visibili accedendovi da portici e giardini curati.
Case semplici sono abbellite da piante e fiori.
Lucera mi lascia impressioni molto positive. Questo sud farebbe ancora impazzire gli stranieri, ce ne sono ma non tanti come mi sarei aspettata.
Due ore volano via e con l’auto mi affretto a passare un attimo al Castello, grande, circondato da pareti a strapiombo e oggi ben attrezzato per i turisti, ma non altrettanto scenografico di Castel del Monte.
Voglio passare anche all’anfiteatro di epoca augustea, che recentemente è stato ripulito e sistemato per poterne fare una sede di spettacoli e concerti.
Non me lo ricordavo per niente (finché a casa ritrovo le foto del 1983); rientrando in hotel per l’ultimo pranzo con i miei cari bloggamici, mi imbatto in un non meglio specificato raduno di vespe e auto d’epoca che bloccano il traffico o quasi, scenograficamente ripresi da telecamere e curiosi.
Lucera e la sua gente sono stati una bella sorpresa per il mio animo mai stanco e sempre curioso, anche per il facile accesso e i tanti angoli interessanti da scoprire.
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