All’inizio del 2015 mi sono imbattuta in una scuola di cucina che sforna eventi come il pane, Torte che passione, un’associazione con sede a Paese presso Treviso, facilissima da raggiungere anche per chi come me viene da lontano, in macchina. La corte dove ha sede, in piazza Quaglia, è frutto della sapiente ristrutturazione degli antichi granai, ed è animata da Michela Consalter mamma e imprenditrice con le palle che ne inventa una più del diavolo, vede l’attivazione di nuovi corsi e serate a getto continuo, tanto da sembrare una fabbrica di talenti, una fucina di squisitezze.

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Corsi sulle intolleranze, cucina vegana, ai fornelli con i bambini: ce n’è per tutti i gusti. Non mancano i contributi di chef stellati e personaggi televisivi, perché dietro al lavoro di Michela c’è una squadra affiatata, con il contributo di diverse figure specializzate nella parte tecnologica e nutrizionale, e di aziende che mettono a disposizione strumenti da provare che facilitano il lavoro, come l’abbattitore di temperatura (pensare che dovrei venderlo!) e il forno a microonde che nella sua semplicità ha mille utilizzi in cucina. L’importante è usare i mezzi e attrezzarsi con gli aiuti disponibili, ma senza svilire o ridurre l’estro e la fantasia in cucina, che sono parti fondamentali per soddisfare gli esecutori e… gli assaggiatori!

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La scorsa settimana ho partecipato a una lezione sui dolci della tradizione, a carnevale era la cosa più logica (ma c’era l’imbarazzo della scelta con tante altre possibili attività).

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Cosa facciamo? In tre ore e mezza di lezione intorno a un banco impariamo tantissimo: spiegazioni e condivisione, non solo delle ricette ma di consigli e trucchi utili per chi come me ama rilassarsi in cucina dilettandosi ai fornelli. Perché non c’è nulla di meglio che vedere i frutti del proprio lavoro e dividerli con i nostri cari. Occhio che non c’è tempo di distrarsi alle lezioni con Michela, anzi siamo costantemente sollecitati a dire la nostra senza paura di sbagliare, siamo qui per imparare, ascoltando i suoi suggerimenti e accorgimenti, le semplificazioni e citazioni di stelle della pasticceria come Biasetto e Montersino.

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Per ottimizzare i tempi non mettiamo sempre le mani in pasta ma, prendendo appunti e immortalando tutto con lo smartphone, portiamo a casa le tracce della nostra esperienza e naturalmente anche i frutti del lavoro compiuto insieme. Squisito, bellissimo, ottimo.

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La Torta Pistocchi è l’apoteosi del cioccolato: presa a piccole dosi costituisce una vera delizia del palato anche per chi, come me, non ama il cibo degli dèi. La sogno abbinata a un vino liquoroso o a un barolo chinato, consumata di fronte al camino con musica di sottofondo e in buona compagnia.

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La Torta Setteveli con microsfoglie di cioccolato e più strati di crema pasticcera è una scoperta, posso dire che non ce l’avevo presente? E pur riconoscendone la complessa preparazione, era davvero squisita? La abbinerei con uno spumante brut e la collego con occasioni più conviviali, come una festa di famiglia, che non a momenti d’intimità, spero di non dire cavolate.

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La Torta Caprese al limone è infine la più semplice dei tre dolci preparati da Michela, con quel profumo delle bucce di limone che si sente il giusto e il suo bellissimo colore giallo dell’impasto. Forse è la mia preferita, per la sua semplicità e perché credo possa accontentare tanti gusti. Le abbinerei un vino bianco secco, profumato.

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Ma non ho detto nulla del tripudio sensoriale che è una lezione di cucina. Chi ha detto che solo alcuni sensi vi sono coinvolti? Uova, farina, zucchero, sale, latte, cacao, panna, cioccolati (plurale) sono sempre i macro ingredienti nel laboratorio di pasticceria, poi vengono le nocciole, la vaniglia in stecca, le scorze di limone e le cialde, infine i micro ingredienti come sale e colla di pesce. Solo per fare alcuni esempi. Sono buoni per gli occhi e quanti profumi si sprigionano durante la preparazione! Il tatto è messo alla prova nella lavorazione degli ingredienti, il gusto viene fuori solo alla fine. E l’udito? Rumori di ogni tipo come lo sbatacchiare del mixer e lo scrocchiare delle tavolette di cioccolato fanno della pasticceria un’esperienza a 360 gradi.

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Ora vorrei proseguire con altre lezioni, magari concentrandomi su ortofrutta e cereali che compongono la maggior parte della mia dieta. Treviso, motore della rinascita del Veneto a partire dagli anni 70, ha anche solide tradizioni enogastronomiche. Spero che si mettano in luce i pregevoli frutti di questa terra, la “Marca gioiosa et amorosa” che non è più ricca come un tempo ma ha ancora tanto da offrire, alla faccia del prosecco la cui ubriacatura spero si smaltisca presto. E naturalmente spero di tornare in Torte che passione.

Grazie Michela!

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