La scorsa settimana sono diventata Ambasciatrice Blablacar, dopo un anno esatto dal primo passaggio offerto sulla tratta Venezia (Mestre) – Milano lunedì 8 settembre 2014. Tutto bene? Non bene, benissimo! A chi guardasse con diffidenza questa possibilità di condividere i viaggi in auto, dando e ricevendo passaggi, con degli sconosciuti sulla base dei profili in rete consiglio di provare. Se le cose andranno lisce come a me non potrete più farne a meno. Blablacar è un metodo sicuro, affidabile ed economico per mettere insieme la domanda e l’offerta di passaggi in auto, siano essi per lavoro o per studio, per piacere o per una necessità improvvisa (provate a prendere le frecce all’ultimo momento, in bocca al lupo!!).

A chi guardasse la mia foto del profilo, sappiate che l’ho fatta appositamente alle Cinque Terre in marzo: siamo io e la mia vecchia Seat Leon blu.

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Desidero ringraziare gli amici Silvia e Flavio che per mesi mi hanno detto Iscriviti finché, pur titubante, li ho ascoltati, ora probabilmente ho dato più passaggi di loro. Dopo le loro positive esperienze sono cominciate le mie. Ho pubblicato una trentina di passaggi di cui solo 3-4 sono rimasti deserti, ma su tratte poco appetibili. Va bene così, avrei potuto iniziare prima ma non ero preparata, ora son sempre pronta a partire sapendo che anche il viaggio più lungo non mi costerà una fortuna e avrò qualcuno con cui chiacchierare e bere un caffè all’autogrill.

Blablacar funziona così: quando devo andare in un posto in auto pubblico un annuncio che il giorno X all’ora Y partirò da un posto preciso e offro 1-2-3 posti in auto. Max tre per viaggiare relativamente comodi e dare spazio ai bagagli, a volte numerosi. Stabilisco un prezzo in base al costo benzina più autostrada, con un occhio alle tariffe del treno (Blablacar ha quasi sempre prezzi competitivi). I passeggeri che devono andare nello stesso posto alla stessa ora mi contattano per sapere se c’è posto ed accordarci su un appuntamento, con un minimo di flessibilità. Chi primo arriva primo alloggia, ma a fronte di annunci pubblicati con largo anticipo si può correggere il tiro prima della partenza, possibilmente non all’ultimo momento. Potrei scrivere fiumi di parole sulle richieste dei passeggeri.

Blablacar magari è stato utilizzato anche per trasportare pacchi strani. Ho incontrato alcuni personaggi loschi che però si son comportati bene e a destinazione se ne sono andati con gli altri. Speriamo che sia sempre così. Il servizio sta cambiando, i passaggi saranno progressivamente regolati in tutta Italia con pagamenti online: in Francia, dove Blablacar è nato, è già così. Si potranno prevenire gli appuntamenti saltati e i pagamenti “difficoltosi”. Certo l’abitudine italica di pagare in contanti frenerà alcune transazioni ma pazienza, ho impiegato un po’ a capire i vantaggi del nuovo sistema e ora attendo di provarlo.

Vi racconto di seguito qualche aneddoto e alcune istruzioni per l’uso di questo preziosissimo strumento, sulla base delle mie esperienze. Ma ricordate: ogni viaggio è diverso, fate tesoro di quel che avete vissuto l’ultima volta ma preparatevi al prossimo passaggio con curiosità e apertura mentale.

Il primo passaggio non si scorda mai – lunedì 8 settembre 2014 devo tornare a Milano dopo la pausa estiva, appena iscritta a blablacar trovo due passeggeri che incontro alla stazione di Mestre, lato hotel Plaza. Nel tempo ho imparato alcuni luoghi di ritrovo così frequentati che dobbiamo trovarci, conducenti e passeggeri, barcamenandoci tra auto parcheggiate alla benemmeglio, bagagli, telefoni che squillano. Sei tu il mio passeggero per XXX? Domanda frequente e divertente. Il mio primo viaggio, le due ore sulla striscia d’asfalto VE – MI a me più familiare in oltre vent’anni di lavoro, vola via raccontandoci storie recenti soprattutto col ragazzo di Treviso che siede davanti, che fa l’attore di teatro e viene a MI per recitare al Piccolo in una commedia di Goldoni sconosciuta ai più, è stato preso perché veneto e più adatto a recitare la parte (!!!). dietro di noi siede tranquilla una ragazza che viene dalle repubbliche baltiche, non ricordo dove di preciso, e a MI farà un provino per la settimana della moda imminente. Non ha voglia di parlare ma dalla metro verde, dove li lascio, farà presto a raggiungere il centro. In bocca al lupo è il saluto che ci scambiamo. Buon viaggio è l’altro saluto di commiato, se il primo passaggio è andato bene si riprova. Pubblico in media un paio di annunci al mese, quasi sempre sulla tratta VE – MI che è come un assegno circolare: ho avuto fino a 100 visualizzazioni per un annuncio. Non abbasso mai i posti disponibili fino all’ultimo, ho paura dei ripensamenti o peggio…

Il tirapacchi – ho subito ben pochi pacchi ma tutti danno fastidio, sono intoppi che non sempre si risolvono con un passeggero in sostituzione. MI – VE, la mia tratta preferita, è ottima perché spesso trovo passeggeri anche all’ultimissimo minuto tipo che mi scrivono quando son già in stazione ad aspettare. E io sono puntuale (cosa che non è sempre da me) alla stragrande maggioranza degli appuntamenti. Tre pacchi clamorosi in ordine d’apparizione. Un pacco lo scorso novembre: vado a una fiera ad Arezzo e due passeggeri su tre mi mollano il mattino della partenza adducendo scuse banali, me ne resta uno ma il costo del viaggio lievita. Un pacco a gennaio: una tipa mi scrive alle quattro di mattina per un passaggio BO – RN dove vado per lavoro, mi chiede che vada a prendere a casa lei e un’amica perché non sa come arrivare alla stazione (!!!), non mi do disponibile e fissiamo l’appuntamento al bus che passa vicino alla tangenziale, via e incrocio precisi. Ci arrivo con un altro passeggero, aspettiamo, la chiamiamo, dice di essere sul primo bus per la stazione da dove prenderanno un secondo bus. Ma non sanno dove sono, dopo mezz’ora con messaggi farneticanti dice che devono ancora arrivare in stazione e possiamo andare, si arrangeranno. Arrabbiatissima riparto, a destinazione trovo un feedback pessimo della tipa che non ha viaggiato con me, mi dà della indisponibile e poco flessibile. Le rispondo per le rime ma questo mi rovina la media. Successivamente questo viene seppellito dagli altri feedback, tutti 4 (molto buono) o 5 (top) tranne un 3 (discreto) comprensibile per troppi bagagli e passeggeri. Vedere anche i feedback. Un pacco a luglio: una coppia francese che mi chiede di prelevarli al ponte di vetro a VE (Calatrava a piazzale Roma), io rifiuto e spiego che in treno o bus arrivano alla stazione di Mestre in tempo per partire ecc ecc. All’orario stabilito mi chiamano dicendo che non mi vedono… al ponte di vetro. Che rabbia. Non posso attendere, li invito a prendere il treno e metto giù. Due su tre passeggeri persi. Morale: possibilmente prendere passeggeri singoli, più sbattimento ma meno rischi in caso di disdette. E non prendere mai tre persone che viaggiano insieme.

I feedback – la “carta d’identità” con cui passeggeri e autisti sono valutati ex post, si leggono per avere “referenze” dei possibili compagni di viaggio e determinare se si è adatti a viaggiare insieme. Per le prime esperienze non vale, non ci sono feedback, bisogna fidarsi degli altri e poi utilizzarli per dimostrarsi sempre più affidabili. Ho battezzato un sacco di persone con il primo passaggio, posso dire con orgoglio che queste persone squisite mi hanno sempre dato ottimi riscontri. Erano spesso donne che a volte cercavano esplicitamente “una donna non giovane e pertanto con esperienza”. Contente loro…

Il viaggio più lungo – sono stata in Liguria a marzo e in Puglia / Basilicata ad aprile. Ho avuto ottimi compagni di viaggio in entrambi i casi, con qualche uscita ed entrata dall’autostrada ma nessuna grossa perdita di tempo. Dalle Cinque Terre son tornata con la stessa ragazza dell’andata, simpaticissima, tornava a Padova a studiare e mi ha presentato sua mamma alla nostra partenza. Ciononstante non ho più avuto passeggeri ripetuti, diversamente da altre persone, probabilmente perché non sono una pendolare regolare. La mia precauzione per viaggi di più di 600 chilometri è di fare da sola l’ultima tratta, quando sono più stanca e da sola mi trovo meglio perché posso rallentare o fermarmi a piacimento. E possibilmente evitare di viaggiare la sera tardi, o segnalare Viaggio rosa solo per passeggeri donne, così per sicurezza.

Molti stranieri – non c’è nulla di divertente come un viaggio internazionale, me ne sono resa conto sin dal primo passaggio. Ho avuto passeggeri europei ed extraeuropei, tutti con qualcosa da raccontare, ma ricordo particolarmente Agustin dall’Argentina e Radu dalla Romania, assieme a Francesca di Treviso la ragazza italiana che è venuta a Milano con noi. Arrivati a piazzale Loreto, la destinazione prevista, abbiamo scoperto che proseguivamo nella stessa direzione e ho scarrozzato tutti fino a casa, contentissimi!

La barriera di Mestre – dallo snodo di Mestre si può andare nelle quattro direzioni ma esse hanno valore ben diverso. A ovest Milano è la mia principale destinazione, a sud c’è Bologna (fatto pure questo). Il nordest invece è ancora un mio cruccio. A nord ho appena avuto un passeggero per Belluno, ma a est c’è ancora un vuoto, che spero di colmare presto.

Passaggi ricevuti – sono molto più a mio agio nel ruolo di autista che di passeggero, anche quando vado in giro con amici non mi piace quasi mai la guida degli altri. Ma ho avuto bisogno ben tre volte, sempre sulla VE – MI, di un passaggio con Blablacar. Rassegnata, son salita a bordo di un’auto con autista (verificatissimo) e passeggeri sconosciuti. Prima esperienza insomma, lui era viscido e le tre ragazze sedute dietro spaesate: erano straniere ma non c’erano solo problemi linguistici. Abbiamo scambiato due parole poi mi son tuffata nella lettura di messaggi sullo smartphone e, così isolata, non ho più guardato la strada e a Mestre son stata portata fin sotto casa. Avevo uno zaino e tre borse, tornavo dal viaggio di natale in India (non è un film!) e questo passaggio mi ha salvato la vita, in treno mi sarei massacrata con tutti quei bagagli. Molto meglio le altre due volte, guida super sicura e mille chiachiere, anche di lavoro. Con gli autisti mi son molto confrontata e abbiamo scambiato consigli utilissimi.

Argomenti in viaggio – Viaggi, cibo e lavoro, confesso di chiacchierare e tener testa a tante conversazioni, ma a volte trovo persino persone più logorroiche di me, incredibile! E se la compagnia lo consente andiamo in profondità con discorsi impegnativi: l’amore, la vita, la politica, i soldi. C’è persino chi si è fidanzato con Blablacar, io mi sento molto over aged ma mi diverto nel sentire le storie a lieto fine degli altri,che spesso hanno la metà dei miei anni o anche meno.

La tecnologia – scaricate l’app ma ogni tanto vedete il vostro profilo pure dal web, io ho bisogno di controllarlo dal PC ma perché sono vecchia dentro e ogni tanto lo smartphone si impalla.

Buon viaggio e buoni passaggi a tutti. Grazie ai miei compagni di viaggio e grazie soprattutto a Blablacar!

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2 comments

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Anche io sono ambasciatrice! Ma preferisco fare la passeggera piuttosto che la guidatrice, anche se spesso ho dato io il passaggio… o quasi convinto a iscriversi anche mia mamma!

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cara claudia io al 95% faccio la conducente come ho scritto, avvisami quando ti sposti magari ci troviamoooo

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