Percorsi guidati è il nome dell’organizzazione, attiva in Basilicata e in Puglia, con cui abbiamo effettuato la visita guidata di Matera. Un servizio che l’APT ci ha nuovamente garantito come blogger ospiti, come lo scorso anno, e ci ha dato la soddisfazione di ascoltare la Città dei Sassi dalla viva voce di chi ci abita, la ama e la difende. Mi ha fatto sorridere la flemma delle guide incontrate: persone pacate che parlano con competenza ma che quasi sussurrano, come per non disturbare con le loro parole la città che si muove attorno a noi.

Giovanni Ricciardi è l’anima di Percorsi Guidati assieme alla moglie, anch’essa guida turistica. Ha accettato di raccontare Matera anche a Gamberettarossa, dandoci una personale chiave di lettura delle sue bellezze.

E con la stessa leggerezza delle sue parole sussurrate Giovanni si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Gli stereotipi sono duri a morire e nonostante l’Italia sia unita da oltre 150 anni, c’è ancora chi in vacanza marca le differenze tra nord e sud, invece di rilassarsi davanti all’infinita bellezza della città. Meditate gente…

1 Da dove vengono gli ospiti in visita alla vs città? Sono più italiani o stranieri?

I turisti che visitano Matera sono sicuramente più italiani che stranieri ma il numero dei turisti stranieri è in continuo aumento e questo dato fa ben sperare per il futuro. I dati del 2015 hanno censito 95880 turisti stranieri che hanno pernottato nelle strutture ricettive della Basilicata e di questi il 63% ha pernottato almeno una notte a Matera. I turisti che visitano la città sono soprattutto francesi, inglesi, tedeschi, americani e australiani, ma ci sono anche giapponesi, cinesi, coreani, russi e persino messicani, cileni e argentini. Quest’anno ho registrato per la prima volta un gruppo di turisti provenienti dalla Malesia, non mi era mai capitato di vederli in città e mi sono rallegrato. Il turismo a Matera non è come quello dell’Alto Adige, e non fa registrare milioni di visitatori stranieri che per l’80% provengono da regioni limitrofe dell’area di lingua tedesca: Germania, Svizzera, Austria. Le nazioni straniere più vicine a Matera sono Albania, Montenegro e Kosovo ma finora da quei paesi sono arrivati solo immigrati!

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2 Sono più facili da gestire gli ospiti informati? O è meglio prendere per mano persone che arrivano e sanno poco del luogo in cui si trovano?

Io credo sia meglio prendere per mano le persone che sanno poco del luogo in cui si trovano perché così possono compiere un vero e proprio viaggio di scoperta. Spesso arrivano turisti male informati ed è molto difficile gestirli.

3 Ci sono due – tre aneddoti successi durante una visita che avete voglia di raccontare?

Lo scorso anno una signora di novant’anni, dopo aver visitato i sassi di Matera in lungo e largo con un gruppo per una giornata intera, a fine serata mentre stavamo tornando in hotel mi chiese: “E quando andiamo a visitare i Sassi?”

In quei momenti la stanchezza si fa sentire, avrei voluto sparire, però poi con un sorriso sulle labbra, mentre tutti gli altri ridevano, le dissi che tutto quello che avevamo visto nella giornata erano i Sassi.

E lei: “Non so perché ma ero convinta che avremmo visto anche delle grosse pietre!”

Invece un’altra volta un turista, durante una passeggiata geologica ed etnobotanica lungo i pendii scoscesi della gravina di Matera mi chiese quale fosse il peso specifico del calcare di Altamura, della calcarenite di Gravina e delle argille subappenniniche. Io rimasi un po’ perplesso, era la prima volta che mi facevano una domanda del genere, poi risposi che avevo dimenticato la tabella a casa.

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4 E un’esperienza invece da dimenticare?

Una volta ho accompagnato un gruppo di croceristi. Sono andato a prenderli al porto di Bari, siamo partiti alle 8 e alle 9,15 siamo arrivati a Matera. Dopo 15 minuti di foto panoramiche dal belvedere di Murgia timone siamo andati in Piazza Pascoli per una sosta di altri 20 minuti per i servizi ed un caffè. Alle 10,30 abbiamo cominciato la visita dei sassi, della casa grotta e di una chiesa rupestre, tutto in un’ora. Poi un’altra sosta di 20 minuti per i servizi e abbiamo ripreso l’autobus per andare ad un panificio di Altamura, 30 minuti per una breve degustazione di pane e di corsa a Bari perché la nave partiva alle ore 14.

Siamo arrivati appena in tempo, è stata la prima e l’ultima volta!

5 Quali sono le domande o gli atteggiamenti degli ospiti in visita che possono “mettere in crisi” o imbarazzare una guida, anche con esperienza?

Alcuni visitatori durante la visita guidata cercano dalla guida delle conferme a quelli che sono i loro stereotipi e i loro convincimenti, a volte è difficile gestire la situazione. Per esempio ci sono visitatori che pensano che al sud ci siano persone arretrate, mafiose, che non hanno voglia di lavorare, che sanno solo sperperare fondi pubblici, tirano fuori dal cilindro i discorsi sulla cassa del mezzogiorno e si rodono perché pensano di essere gli unici italiani a pagare le tasse! Ad esempio quando vedono una carta per terra, oppure una cicca di sigaretta o una lattina vuota, passano all’attacco e se la prendono con la guida turistica perché non fa niente per cambiare lo stato delle cose, perché non denuncia gli atti di inciviltà e degrado, non denuncia le persone mafiose, come se tutti i problemi fossero dovuti al fatto che i meridionali sono insensibili ai problemi del pianeta.

Per non parlare di quelli che chiedono alla guida se ci sono immigrati in città, allo scopo di manifestare il proprio sentimento di odio nei confronti dei nord africani. Di fronte a queste situazioni imbarazzanti io cerco di mantenere sempre la calma perché chiaramente si tratta solo di una provocazione.

Quelli che si lamentano per una carta trovata per terra a Matera sono gli stessi che non dicono nulla quando vedono persone come loro che dormono nei cartoni, nelle aiuole e sulle panchine delle loro città. Allora mi verrebbe da dire ma da che pulpito viene la predica!!

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6 Esistono o avete verificato alcuni stereotipi sulle caratteristiche dei turisti a seconda della loro provenienza?

Tra un gruppo di giapponesi e un gruppo di italiani la differenza è netta. I giapponesi scendono dall’autobus e si dispongono in silenzio in fila per due senza che nessuno glie l’abbia chiesto. Invece gli italiani scendono dall’autobus e si sparpagliano, ognuno va per conto suo, sono sempre dei gran chiacchieroni e vogliono parlare tutti insieme con la guida. Per non parlare delle gite scolastiche: a volte sono i professori che si perdono.

Tra gli italiani, veneti e napoletani sono quelli più simpatici perché parlano sempre e solo in dialetto, sia tra loro che con la guida e a volte si fa fatica a seguirli.

7 Come si conciliano gli aspetti tecnici di una città e quelli più leggeri? (shopping, pranzi ecc.) Se un ospite ha fretta di vedere tutto in poco tempo e poi infilarsi in un negozio lo assecondate o cercate di trattenerlo?

Il tour guidato della città non comprende mai la sosta per lo shopping, a meno che non sia espressamente richiesta dal gruppo. In tal caso si decide di fermarsi, possibilmente in una piazza dove ci sono diversi negozi per andare incontro alle esigenze di tutti.

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8 Cosa fa di un ospite una persona speciale, di quelle che a fine servizio vi fa voglia di starci insieme più tempo?

Una persona speciale si riconosce spesso dalla simpatia e dalla socievolezza. A volte basta un sorriso per aver voglia di conoscere meglio una persona.

9 Si può diventare amici degli ospiti in visita? Può succedere di mantenersi in contatto anche dopo?

Certo, io lavoro solo con il passaparola e devo dire che funziona. Mi capita di rivedere con piacere ospiti che ho accompagnato diversi anni prima, che ritornano e mi cercano, ed è bellissimo. Per le guide ricordarsi di tutti non è cosa facile, soprattutto se si accompagnano migliaia di persone all’anno.

10 Consigliereste a un giovane di studiare per diventare guida turistica? SI – NO – Perché?

Consiglio sicuramente ai giovani di studiare per diventare guida turistica ma vorrei che tenessero ben in mente che la guida turistica non è l’apprendista cicerone che accompagna i gruppi durante le giornate di primavera del FAI. Il turismo non è un hobby da coltivare con l’associazionismo attraverso il volontariato.

Il turismo è un’industria e la guida è una professione pertanto c’è bisogno di persone sempre più qualificate e professionali che conoscono il territorio, le lingue straniere e soprattutto che lavorano con un regolare contratto, oppure con una partiva IVA e versano i contributi INPS.

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