In Romania la ricchezza dei centri urbani contrasta non poco con lo stile di vita semplice della campagna, dalla quale però molti giovani scappano in cerca di migliori condizioni economiche, in tutta Europa inclusa la nostra Italia. Se vedete un’auto targata IS o VS viene da qui, Iasi e Vaslui. Nella mia ingenuità pensavo di trovare tante auto vintage nello stile dell’Europa dell’est quindi il primo giorno di viaggio mi sono affrettata a fotografare una Zastava gialla, ferma al distributore di benzina. Nulla di più sbagliato, ne ho contate solo quattro in tutta la settimana mentre la maggioranza delle macchine sono più belle e più nuove della mia (vecchissima) Seat Leon.

Le auto sono uno status symbol nella migliore mentalità di provincia

Le amiche di Milano mi criticano ancora perché guardo queste cose, ma dal punto di vista sociologico trovo molto interessante studiare come la gente spende i soldi per dimostrare che ce l’ha fatta, che ha migliorato la propria condizione economica. In tal senso la campagna rumena pullula di auto tedesche: le più rappresentate sono Audi e Mercedes ma ho visto pure tanti Suv. Addirittura in città, quando mi chiedevo dov’era la mitica Porsche Cayenne, ecco che se n’è palesata davanti a me una nuova, bianca, fiammante… con targa italiana. Iniziava con EF (sono abbastanza autistica da memorizzare l’inizio delle targhe) quindi è del 2012, chissà se è di un italiano o di un rumeno. Il confine delle immatricolazioni a dire di molti è labile a causa del diverso regime fiscale e dell’osmosi, ancora intensa, di lavoro tra i due Paesi. Ci sono italiani che girano su auto con targa rumena perché conviene, ci sono rumeni che la comprano da noi e ci vanno in giro, ci sono truffe da ambo le parti, furti simulati, assicurazioni che rincorrono proprietari morosi ecc. Insomma tutto il mondo è paese.

Peccato che i rumeni godano – diciamolo – di una pessima fama in Italia, solo in parte motivata

Stereotipi duri a morire. Non intendo elencare le malefatte di cui molti italiani li accusano ritenendoli responsabili a torto o a ragione di vari crimini. Io mi ritengo fortunata e a chi snocciola le proprie brutte esperienze, perché di questo si tratta, ricordo i cartelli sugli italiani che pochi decenni fa erano appesi fuori dai locali dell’Europa centrale dove i nostri connazionali emigravano, fuggendo da situazioni ben peggiori. Qui non possono entrare i cani, i negri e gli italiani. O qualcosa del genere. Meditate gente, anche quando andate a votare.

In viaggio osservo il mondo attorno a me, dalle auto agli altri mezzi di trasporto

Ora che sono tornata snocciolo orgogliosa i dettagli del mio bellissimo viaggio slow in Romania nel quale ho provato tutti i mezzi possibili: pulmino, bus pubblico, calesse, furgone (guidato da me!!), aereo, autostop!

rom25

Mancano le due ruote, che nella campagna rumena sono utilizzate davvero poco

Andare in bicicletta non è affatto comune, la moto costa e se girano ancora tantissimi calessi trainati da cavalli è proprio per il loro favorevole rapporto costo – beneficio.

Spero di tornare presto in Romania, perché a casa di Maria sono stata proprio bene

Chissà se qualcuno vorrà seguirmi nella prossima avventura: occhio che viaggiare ventiquattro ore sul pulmino è davvero faticoso, ma il viaggio merita! Non finirò mai di ringraziare la famiglia stupenda che mi ha ospitata con calore e discrezione, gentilezza e apertura, in un’atmosfera di sincera amicizia e gioiosa condivisione con grandi e piccini. Senza dimenticare i numerosi animali, parte integrante della fattoria. Sentirci ora sui social è la degna continuazione del viaggio, sono sicura che vedere le foto su Facebook faccia piacere, a loro come a me.

Maria grazie. Multumesc, e arrivederci presto. Anzi La rivedere!

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2 comments

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Interessante! Io vengo con te la prossima volta!!!

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ciao katty ma sei sicura? guarda che io corrooooo e spesso non ho manco tempo x fare foto x andare in bagno x …

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