Lo scorso 14 novembre ho imparato che le ville venete non solo si possono visitare, ma si possono vivere per alcuni giorni soggiornando in antiche dimore dove sono passati nobildonne, letterati, prelati e dove oggi si susseguono eventi pubblici (come sfilate e visite a tema) e privati (come il classico matrimonio in villa). Si tratta di centinaia di residenze: alcune sono arcinote perché legate al genio dell’architettura del Cinquecento Andrea Palladio e magari collocate nelle province centrali, sugli assi viari più facili da raggiungere tra Verona e Venezia. Altre ville sono meno note solo perché collocate su un asse “defilato” ma sono altrettanto belle!! E hanno intorno una ricca campagna, dolci colline piene di fascino dove ci si può viziare in tanti modi tra una visita e l’altra: assaggiando prodotti tipici pregiati, coccolandosi alle terme, facendosi cullare dalle placide acque di un fiume. Nel basso Veneto si trovano ville e castelli costruiti a partire dal Rinascimento per ospitare la nobiltà durante i soggiorni estivi, per godere della bellezza del paesaggio che già l’uomo plasmava con le proprie opere, per tenere le maestranze vicine alle attività agricole e commerciali che si svolgevano sul territorio.

Le ville venete fanno parte del paesaggio qui a nordest e, per la loro unicità, UNESCO le ha inserite tra i Patrimoni dell’umanità. Gestirle e mantenerle comporta però un impegno economico e umano notevole che ognuno di noi, nel suo piccolo, può supportare. Molte ville sono sfuggite a decadenza e oblio grazie a generosi benefattori, come i tanti sostenitori del FAI – Fondo Ambiente Italiano che non ha bisogno di presentazioni. Un altro ente attivo per il recupero e la salvaguardia di beni storici si chiama The Landmark Trust, basato nel Regno Unito e presente in Italia da quasi cinquant’anni. Proprio nel 1969 esso ha avviato il recupero di Villa Saraceno ad Agugliaro (VI), la terra di Palladio, e oggi gestisce sei dimore italiane: Casa de Mar a San Fruttuoso presso Camogli (GE), Casa Guidi a Firenze, Sant’Antonio a Tivoli (RM), la già citata Villa Saraceno e infine Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD). Globalmente sono oltre 200 le location con il “marchio” Landmark Trust, tra queste vi sono mulini, fari, cottage e naturalmente castelli e case nobiliari. Si trovano collocate in contesti d’eccezione, soprattutto nelle isole britanniche ma anche in Italia, Francia, USA.

Fondato nel 1965 da John e Christian Smith, The Landmark Trust è uno dei maggiori enti britannici non-profit dediti alla conservazione. L’obiettivo di Landmark è recuperare edifici storici di particolare interesse storico-artistico-architettonico che versano in condizioni critiche e, attraverso un attento restauro conservativo, non solo riportarli a nuova vita ma metterli a disposizione di chiunque desideri usufruirne per trascorrervi un soggiorno.

Ho conosciuto Landmark Trust durante la visita a Villa dei Vescovi nella bassa padovana. Ero già stata qui un anno fa durante un affollato presstour basato nella vicina Abano Terme. Questa nuova esperienza ha rappresentato una vera scoperta per me. Sapete perché? Eravamo una manciata di invitati quindi la villa era tutta per noi, tutta “da vivere”. L’abbiamo ammirata alla luce del crepuscolo nelle sue perfette proporzioni. Fuori le colline erano accese dai colori rosso, arancio e giallo, il foliage autunnale che quest’anno ci ha allietati più a lungo grazie a un clima insolitamente mite. Dentro gli spazi erano amplificati dalla sola voce della guida che ci ha preso per mano nel corso della visita. L’edificazione della villa è iniziata nel 1077 ma l’aspetto odierno è dovuto al lavoro di due architetti del primo Rinascimento: Gian Maria Falconetto e soprattutto Giulio Romano. Percorrendo i sontuosi saloni affrescati dal pittore fiammingo Lambert Sustris, per tutto il tempo ho pensato di incontrare i vecchi proprietari, come se i Vescovi non se ne fossero mai andati. Non mi sorprenderei che ci fossero ancora sotto forma di fantasmi ma non penso di trovarci i fantasmi della famiglia Olcese, i lungimiranti imprenditori del tessile che hanno posseduto la villa dagli anni Sessanta sino al 2005, anno della cessione al FAI che ha segnato la rinascita della stessa. Dopo cinque anni di restauri infatti, Villa dei Vescovi ha riaperto i battenti nel 2011 più bella che mai.

L’abbiamo esplorata fino in cima, sempre tutta per noi, sino ai piani superiori dove oggi sono disponibili per il soggiorno due appartamenti – suite con quattro posti letto ciascuno. Hanno nomi accattivanti, Mansarda del Vigneto e Mansarda del Frutteto, a richiamare il setting bucolico in cui la villa è immersa, i Colli Euganei dove si ammirano distese di vigneti e uliveti, affacciandosi alle finestre e alle terrazze di accesso. La bellezza della natura circostante si accosta perfettamente alla ricchezza storica e culturale che Villa Vescovi rappresenta. L’arredamento sobrio ed elegante delle mansarde non lascia nulla al caso, abbinando il calore dei mobili e dei complementi d’arredo all’efficienza delle fonti energetiche (riscaldamento e illuminazione). Guardate le belle immagini che vi abbiamo scattato!

Cosa c’è di meglio che soggiornare in una villa veneta per un fine settimana di relax, lontano dai pensieri della vita quotidiana? E quanto può essere rigenerante fermarsi in villa durante la settimana, anche se siamo in giro per lavoro? Si tratta di sistemazioni self – catering quindi gli ospiti possono prepararsi i pasti oppure usufruire delle convenzioni con gli esercizi vicini e dei consigli dispensati dai responsabili. I tre o quattro giorni minimi richiesti sono stati studiati proprio per le esigenze dei viaggiatori di piacere e delle persone d’affari, i pacchetti hanno un rapporto qualità prezzo estremamente favorevole. I pregiati prodotti locali si possono cercare e assaggiare a breve distanza, gli assi stradali principali e la stazione ferroviaria distano solo pochi chilometri. Siamo nel cuore del Veneto e in meno di un’ora si raggiungono Venezia, Padova, Vicenza.

Questa realtà è stata per me una scoperta davvero piacevole e inaspettata per la completezza dei servizi offerti, io che non sono tanto una tipa né da matrimoni né da eventi famigliari vi ho riscontrato un modello diverso di ospitalità, molto adatto alle mie esigenze ma anche a quelle di ospiti diversi. Nella pace di queste dolci colline infatti c’è spazio per tutti, ad esempio le famiglie con bambini; questi ultimi hanno una stanza attrezzata tutta per loro con tavolini e giochi. A loro sono dedicati eventi come il Natale dei piccoli in questo periodo e varie altre attività all’aria aperta nel resto dell’anno, come letture animate e la caccia al tesoro… in villa!

Ora desidero conoscere anche le altre cinque dimore italiane di Landmark Trust, da scoprire nelle varie stagioni dell’anno perché, non dimentichiamolo, esse si trovano in zone d’Italia con un clima ideale, mai troppo freddo o caldo. Rimando i dati tecnici e contatti ai siti istituzionali riportati di seguito, spero che presto i gestori mi raccontino le storie celate all’interno di ciascuna dimora. Per costruire insieme itinerari che uniscano la conoscenza dei luoghi all’ambiente naturale. Prossima destinazione: Villa Saraceno ad Agugliaro, nella bassa vicentina. Chi vuole venire con me?

Link utili:

https://www.landmarktrust.org.uk/Search-and-Book/landmark-groups/villa-dei-vescovi-italy/

https://www.landmarktrust.org.uk/search-and-book/properties/villa-vescovi-vigneto-20644

https://www.fondoambiente.it/luoghi/villa-dei-vescovi

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