La prima settimana di aprile sono stata nell’isola di Maiorca con mamma Tina, un viaggio nato con ben tre motivazioni: era il mio regalo di Natale per lei (un volo diretto comodo ed economico), c’era un nuovo festival di camminatori proprio in quei giorni, Mallorca Walking Event, a cui volevo partecipare, e c’è il cugino Francesco che fa il fisioterapista (segnatevi questo dettaglio), e da un paio d’anni vive a Palma dove noi abbiamo fatto base. Il nostro viaggio è diventato un regalo l’una all’altra, dopo oltre trent’anni che non volavamo insieme siamo partite per questa nuova esperienza istruttiva ed emozionante per madre e figlia, Tina e Robi. Al ritorno ero pronta ad acquistare subito un nuovo biglietto per due, non l’ho ancora fatto ma ci conto, per me e per lei, magari in autunno. Mamma Tina è stata bravissima e a fronte della titubanza iniziale ne abbiamo combinate di cotte e di crude. Considerata la sua età e qualche acciacco più di così non poteva fare, ci siamo organizzate per alternare passeggiate e soste, un caffè a metà mattina e un localino per una breve pausa pranzo. Una panchina per sedersi a leggere la guida, una chiesa (ce ne sono tantissime) e via fino al tardo pomeriggio. Mamma Tina è stata bene, come si vede dalle nostre tante foto. Anzi stava meglio là che qua, col vento tra i capelli e il salso nelle narici, senza umidità e foschia padana. Peraltro molti luoghi sono rimasti fuori dal nostro giro perciò volendo potremmo tornare e avremmo un sacco di posti nuovi da visitare: Maiorca è grande e piena di tesori artistici e naturali!

Sarebbe la terza volta per entrambe, lei vi ha passato un bel capodanno con papà e un’altra coppia di amici, una decina di anni fa. Io invece ci sono andata nel lontano 1994 per lavoro, una riunione commerciale congiunta tra le filiali italiana e spagnola della mia prima azienda. Tirerò fuori qualche foto vintage dal mio nutrito archivio di diapositive… Aspetterò un attimo per farle una nuova proposta di viaggio, una settimana insieme, sempre qui, oppure in un’altra isola del Mediterraneo – ne ha viste più lei di me – o infine una regione europea facile da girare con i mezzi pubblici e in auto. Se avete qualcosa da suggerire scatenatevi! In questo post troverete alcuni consigli pratici per organizzare il viaggio. Chiamerò l’isola col suo nome spagnolo, Mallorca, farò paragoni a volte impietosi con altre isole e mi prenderò qualche licenza, tra nomi italiani e spagnoli, non abbiatemene a male. Poi arriveranno i racconti che Gamberettarossa ama scrivere in modo spontaneo, le impressioni ed esperienze di viaggio. Come se stessi a tavola con amici, davanti a una bottiglia di vino rosso. E ora beccatevi le mie istruzioni per l’uso.

DOVE SIAMO

Mallorca si trova al centro delle Baleari ed è la maggiore isola di questo arcipelago situato al largo della costa spagnola, nel Mediterraneo occidentale. Alla sua sinistra si trovano Formentera e Ibiza, a destra Menorca, tre isole più piccole e molto diverse fra loro. Spesso nell’immaginario collettivo si identifica con una destinazione di mare, dove scegliere tra luoghi affollati o deserti, popolari o esclusivi. Decine di spiagge sabbiose o cale nascoste raggiungibili solo in barca, quindi per tutti i gusti e tasche. Ha un clima mediterraneo ed è spesso sferzata dal vento che a volte tiene lontane le nuvole, altre volte le accumula, scaricando tanta pioggia, specialmente sulle montagne del nord. La bellissima Serra de Tramontana è la catena montuosa con picchi fino a 1.400 metri slm che rappresenta un’alternativa ottima alla vita di mare, per rinfrescarsi e camminare tra paesaggi lunari e strade strette piene di tornanti. L’isola è lunga poco meno di 80 chilometri e larga una quarantina, ha quasi un milione di abitanti di cui 400.000, poco meno della metà, vivono nella capitale. Palma è una città che mostra una sintesi dei popoli avvicendatisi nella storia, tra cui Ebrei e Arabi, Spagnoli e Italiani, fino ai milioni di turisti arrivati a partire dagli anni Sessanta, soprattutto dal nord Europa. Una città molto spagnola e mediterranea, vivace e frizzante, vivibile e attrezzata per chi ci vive, e per i milioni di visitatori che sbarcano qui ogni anno, in aereo o in nave, dalla Spagna e dalla Francia principalmente.

DOVE DORMIRE

Mallorca non è una destinazione economica e a parte i voli lowcost che si trovano facilmente, se cercate un hotel spenderete più che in altre isole, cioè 100 euro o più a notte per una stanza doppia in un due – tre stelle. Ma c’è tantissima offerta da alloggi modesti a dimore di lusso, agriturismo e fincas immerse nel verde, albergoni sulla spiaggia fatti per il turismo di massa eccetera. Per risparmiare ci si deve organizzare, viaggiando in bassa stagione (la nostra bassa stagione limitata a 2 – 3 mesi in inverno) e accontentandosi di sistemazioni semplici. Noi abbiamo trovato una soluzione che nei miei viaggi da sola non ho mai amato perché ha poco senso, ma per stare tranquilli in città con la mamma andava bene: una stanza doppia su AirBnB in una casa in città, ma fuori dal centro storico, che si è rivelata perfetta perché vicinissima al cugino Francesco e ben servita da tutti i mezzi. Cercate Poble Espanyol e Centro Cultural sulla cartina, eravamo lì, presso Santa Catalina. Si tratta di un luogo tranquillo ma non deserto dove ci si sente sicuri a tutte le ore, con supermercati e negozietti vicini, caffè e tapas bar, fermate del bus a breve distanza e il porto di Palma, meraviglioso, lunghissimo, sotto di noi a dieci minuti di cammino. Vi consiglio caldamente di alloggiare in questa zona anche se un’altra volta vorrei intrufolarmi nei vicoli del casco antiguo, giorno e notte. Sarà più incasinato e sicuramente più caro, ma dev’essere un’esperienza ben diversa. Per i fanatici della vita all’aria aperta ho letto ovunque che il campeggio a Mallorca è molto limitato, vi sono solo due aree attrezzate permesse in aree pubbliche gestite dallo stato, tutto il resto è privato cioè vietato!! C’è un solo ostello sull’isola, mesi prima di partire era già tutto pieno.

DOVE MANGIARE

Riscrivo come sopra. Mallorca non è economica ma grazie all’offerta di ristorazione davvero ampia si può mangiare bene, cibo sano e vario, senza spendere molto. E si possono provare sia la cucina locale sia bar, caffè, pub. Più la cucina internazionale con tanti ristoranti di altri paesi europei, in linea con le molte nazionalità dei turisti qui presenti tutto l’anno. Noi facevamo colazione a casa, prendevamo un caffè al volo a metà mattina e per i pasti alternavamo. Uno spuntino tipo panino e birra (max 4 – 5 euro a testa) e un pasto al giorno in ristorantini e tapas bar (max 15 euro a testa). Tapas disponibili tutto il giorno o quasi van bene, non solo come aperitivo. Aperitivi in città e sulla spiaggia sono un ottimo modo di fare silenzio e osservare le persone, ne ho fatto uno solo domenica sera e sono molto soddisfatta della scelta. Qualche volta abbiamo mangiato a casa. Costo medio caffè un euro, birra idem, calice di vino da 2 euro in su, bottiglia da 15 euro. Alcune specialità locali di Mallorca ricordano il nostro sud, soprattutto le carni di agnello e maiale preparate in tanti modi che però io ho quasi saltato a pie’ pari perché preferisco i prodotti della terra. Primo la sobrasada (insaccato simile alla nduja calabrese per il connubio di carne e peperoncino), la ensaimada (un pane dolce dal soffice impasto, grazie allo strutto impiegato), e pa amb oli o pamboli, il mio preferito, pane tipico locale tostato e farcito di solito con pomodoro, prosciutto o formaggio, sale e olio. Dal continente invece, che gli spagnoli chiamano peninsula, arriva la classica paella nelle varie versioni (e finalmente si trova anche vegetariana yuppi!). I miei piatti preferiti? Un banale panino al tonno e pomodoro, el pimenton del padron (peperoni verdi saltati in padella), sardine e calamaretti fritti. Nulla di più semplice, avrei potuto mangiarne ogni giorno. Infine ci sono i liquori locali Herbes e Palo, anzi sono infusi a base di erbe ottimi a fine pasto.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

Ho pensato lungamente se fosse opportuno proteggerci, per i miei viaggi la scelta dipende se sono sola o con un gruppo. Per questo viaggio con mamma sarebbe stato prudente ma, essendo in Europa, ho contato sul tesserino sanitario europeo (TEAM) e non l’ho fatta.

BUDGET GIORNALIERO

Da euro 25 per dormire, da euro 15 per un pasto. Trasporti pubblici: una corsa in bus a partire da 1,5 euro a persona, si può acquistare sul mezzo e in tabaccheria, dove hanno dei comodi carnet da 10 corse a 10 euro. Una corsa in taxi costa a partire da 4 euro. City Sightseeing bus euro euro 18 / 9 intero /ridotto. Bici a nolo da euro 5 al giorno. Benzina e diesel da 1,3 euro al litro. Auto a nolo da euro 30 al giorno più assicurazione. Ingressi a siti e musei da 2 – 4 euro con riduzioni per bambini e anziani. Le attrazioni turistiche hanno costi molto diversi, le più affollate costano molto di più (tanto la gente ci va lo stesso), mentre i siti più isolati costano molto meno. Es. grotte del drago 15 euro, treno per Soller 18 euro contro il sito di Ses Paisses presso Artà, che viene solo 2 euro a testa.

TRASPORTI

Una buona autostrada gratuita taglia l’isola nelle due direttrici nord – sud, est – ovest, trafficata sempre e soprattutto nei pressi del capoluogo. Le strade, anche quelle di montagna, sono in buone condizioni, anche nei posti più sperduti. Non ho trovato buche o i classici problemi che affliggono gli automobilisti, come spesso vediamo da noi. Il trasporto pubblico è gestito da TIB che ha la stazione di interscambio presso Plaza de Espana da dove partono i bus urbani e interurbani, nonché i treni che però circolano solo su due linee in partenza da Palma. Una va fino a Inca e Sa Pobla, l’altra aManacor. Più naturalmente il trenino storico che va a Soller. Pure qui il trasporto su gomma è di gran lunga preponderante perché tutti gli abitanti usano l’auto ed è più facile trovare turisti come me sui bus a Mallorca. Gli ultimi piani per aggiungere linee ferroviarie o completare quelle esistenti sono stati affossati dalle… piste ciclabili, peccato. Perché l’isola è un paradiso da girare su due ruote: moto e scooter circolano in quantità, per non parlare di tante persone che si muovono in bicicletta ma… parliamo un attimo proprio dei ciclisti? Ne abbiamo incrociati a centinaia, impegnati fra tornanti e saliscendi sulle montagne del nord, per i primi allenamenti serissimi in vista di altrettanto serie competizioni tipo Tour de France per capirci. Come sono? Scriteriati e indisciplinati perennemente a rischio di scontrarsi con gli altri mezzi e farsi del male. Non sapete quante volt ho strombazzato col clacson per avvisarli, e glie ne ho dette di tutti i colori ma non credo mi abbiano sentito! Abbiamo persino assistito a un piccolo incidente che poteva avere gravi conseguenze. Ai primi tornanti in salita da Port de Soller a Sa Calobra una coppia di turiste francesi davanti a noi si è scontrata con un ciclista belga che scendeva, ma stava in mezzo alla strada invece di tenere la sua corsia. Ci siamo fermati, in coda su un tornante con visibilità scarsa. Abbiamo preso tutti paura, per fortuna lui non si è fatto molto male (aveva un braccio dolente) e ha perso i compagni di corsa che hanno continuato spericolati nella loro discesa. Un autista locale che era dietro di noi per fortuna ha chiamato l’ambulanza per soccorrerlo. Stiamo tutti attenti!

COSA VISITARE IN UNA SETTIMANA

A Mallorca ci sono talmente tanti posti belli che in una settimana ne vedrete solo una parte. Inoltre nelle quattro stagioni cambiano tutte le prospettive e le sensazioni provate… provate quindi a pensarla come una destinazione a cui dedicare molto tempo o molti viaggi per scoprirla a pezzetti, proprio come ho fatto io. Facendo base a Palma abbiamo diviso l’isola in spicchi e abbiamo dedicato:

  • Un giorno alla parte sud orientale (Manacor, Artà, Capdepera).
  • Un giorno alla parte nord orientale (Sa Calobra, Port de Pollenca, Cap de Formentor, Pollenca, Alcudia).
  • Due mezze giornate a Palma.
  • Due mezze giornate al nord in auto (Valldemossa, Sa Foradada) e sul trenino (Soller).
  • Mezza giornata a ovest (Andratx, Sant Elm, Paguera).

E abbiamo tutto il sud da vedere e molte altri posti che per mancanza di tempo abbiamo saltato.

E il mare? Visto più volte, toccata la sabbia e l’acqua che non era fredda, e basta.

Poiché i miei viaggi non sono mai di riposo (da anni ho abbandonato o quasi le giornate in spiaggia) consiglio di alternare le visite al relax, la città alla campagna e montagna, cultura e natura, qui presenti in abbondanza. Passeggiare in un borgo medievale come Alcudia o Artà è stato super eccitante per me, mi sono divertita a salire e scendere centinaia di gradini per raggiungere castelli e santuari da dove vedevo l’immensità della vallata e a volte il mare. Ho cercato i fari, presenti a decine sull’isola, e ne ho visti due splendidi a Capdepera e Cap de Formentor. Mi sono sentita come in Sardegna spesso, e soprattutto a Ses Passeis al cospetto della civiltà talaiotica fiorita a Mallorca tremila anni fa, davvero impressionante. Visti diversi porticcioli, per quanto sonnolenti nelle mattine di inizio aprile, mi sono chiesta come sono gli altri, quanta gente ci sarà in stagione ad affollare strade e passeggiate in riva al mare. Per vedere i resti della dominazione romana a Pollença e non solo, le tracce degli ebrei e molto altro ancora, sarà per un’altra volta. E poi c’è la città di Palma che ci aspetta e ci stupisce sempre con tantissimo da vedere. Ci sono palazzi e piazze trasudanti storia, la cattedrale medievale immensa che si vede da ovunque e dentro è un tripudio di ori e ricchezze, il porto che sembra non finire mai con le sue file ordinate di imbarcazioni, il casco antiguo e le ramblas che mi fanno tanto Barcellona, diversi musei e una prospettiva sul futuro che ho assai apprezzato.

Sarà un lungo diario di viaggio da scrivere e da leggere!

GUIDA

Mi sembra di scrivere le relazioni dei miei viaggi avventurosi! Dove alla voce guida ci sono sempre tre cose da dire. Uno – del modo di guidare ho già parlato. Due – delle visite guidate no perché non ne abbiamo usufruito, avevo pensato a qualcosa in città ma a Palma siamo stati talmente poco che francamente non ce n’era bisogno e ci siamo limitati alle nostre passeggiate, senza musei, senza troppa cultura. Cosa è rimasto? La guida, anzi LE guide da leggere. Non chiedetemi di usare app o cose troppo tecnologiche, non fa per me né a casa né in viaggio, anzi quando posso ne disinstallo qualcuna. Come sempre prima di partire sono stata in biblioteca e per mia fortuna ho trovato ciò che mi serviva cioè non una ma ben due guide. Una vecchia ma ottima Touring e una nuova Lonely Planet, da mettere vicine per compensare i pregi e difetti di ciascuna. Ho continuato a leggerle al ritorno, per continuare a viaggiare e sognare.

MALLORCA WALKING EVENT

Era una delle scuse per andare sull’isola, un evento conosciuto in rete quattro anni fa quando è nato, da un’amica blogger olandese che mi ha mostrato le sue avventure. Mi ha messo curiosità finché quest’anno sono riuscita ad iscrivermi come blogger e prendervi parte, il primo e il terzo giorno. Con percorsi da 12 – 20 – 30 chilometri soprattutto in piano, un po’ troppo urbani per i miei gusti (e solo qualche puntata verso angoli più selvaggi) MWE va bene per il pubblico cui è dedicato, attrae centinaia di camminatori che vengono qui più che altro ad allenarsi, camminano molto velocemente e affollano La Paguera, dove i percorsi iniziano e terminano, con musica balli e feste fino a sera. Arrivano da Belgio e Olanda soprattutto ma assieme a me c’erano anche persone da altri paesi europei. Il primo giorno ho camminato (e chiacchierato in francese) con Marguerite una mia coetanea martinicana che vive in Germania. La prossima edizione è sempre prevista per la prima settimana di aprile, nel 2020. C’è una novità che gli organizzatori mi hanno annunciato, fra sei mesi sbarcheranno in Italia con un evento tutto nuovo, in Toscana, desidero molto intraprendere questo nuovo cammino perché si svolge in una zona che non conosco. Curiosi? Venite con me?

Post in collaborazione con:

http://www.mallorcawalkingevent.com/en

Per saperne di più:

http://www.infomallorca.net/

 

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