Oltrepò Pavese è terra di grandi vini, lo sapevano gli antichi Romani e oggi i winelover come me sanno che qui si producono alcuni dei migliori spumanti a livello mondiale. Oltrepò è sinonimo del Pinot Nero, vitigno da cui si ricava lo spumante metodo classico DOCG, di Riesling e Croatina, ma è zona ideale per diversi vitigni, autoctoni e internazionali. In queste dolci colline che guardano agli Appennini a sud, ma che nelle giornate limpide mostrano il profilo delle Alpi a nord, in lontananza, si producono i tre quarti delle uve da cui si ricavano gli spumanti blasonati e pregiatissimi. Negli anni trascorsi a Milano ho conosciuto produttori grandi e piccoli, quelli storici e i nuovi arrivati, ma li visitavo per lavoro e con loro si parlava di lavoro e poco più senza prendermi tempo per visitare il territorio tutto intorno. Mi ha colpito la modestia con cui essi affrontano il nobile mestiere di fare il vino, quel tacito legame alla terra mai sbandierato fatto di fatiche e sacrifici da una parte, di gioie e soddisfazioni dall’altra, understatement più adatto a zone di confine che alla grande e moderna Lombardia, cuore dell’economia italiana. I vignaioli oltrepadani tuttora ragionano così, forse perché si trovano nel mezzo di vie commerciali secolari, al confine di quattro regioni; respirano l’aria diversa, il vento che soffia all’incrocio tra Emilia, Liguria, Piemonte e appunto la Lombardia.

Oltrepò pavese è un territorio autentico immerso tra le colline e gli Appennini, da Milano lo si raggiunge in meno di un’ora e subito ci si trova in un ambiente peculiare dove si susseguono borghi e castelli, antiche terme e piccoli musei. L’Oltrepò Pavese è un vero paradiso per l’outdoor e si presta a diverse attività all’aria aperta.

  • I percorsi in bicicletta, cari agli estimatori del turismo lento,
  • I percorsi a piedi sulle tracce dei viandanti, sulla Via del Sale e sulla vicina Via Francigena,
  • Gli sport più adrenalinici come il parapendio e il fuoristrada, su due e quattro ruote.

Ho rivisto con piacere i vignaioli di Oltrepò e ho verificato di persona il loro carattere alla fine di giugno, quando sono finalmente tornata qui dopo anni per partecipare a un Educational tour molto speciale dal nome Oltrepò Biodiverso con due colleghe blogger socie come me di AITB, Associazione Italiana Travelblogger. Il tour ha preso il nome dal progetto omonimo realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese, cofinanziato da Fondazione Cariplo, con la collaborazione della Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese. Oltrepò Biodiverso fa parte del progetto più ampio Attivaree dedicato alle aree interne di Lombardia, che coinvolge anche Val Trompia e Val Sabbia. In particolare in Oltrepò l’azione “Vigneti e Natura” si avvale della collaborazione di soggetti pubblici e privati con diversi obiettivi volti a rivitalizzare il territorio.

  • Valorizzare la zona collinare e montana della provincia pavese, al confine tra Lombardia, Piemonte e Liguria.
  • Creare condizioni di benessere economico e sociale per i residenti per mezzo delle risorse naturali, culturali e paesaggistiche.
  • Porre la biodiversità ambientale al centro e non più a supporto delle attività produttive primarie: agricoltura, allevamento, silvicoltura e naturalmente la viticoltura, molto sviluppata grazie alla favorevole posizione geografica.
  • Proporre itinerari naturalistici, storici ed enogastronomici in un’ottica di sviluppo sostenibile.

Proprio qui passa il 45° parallelo e senza dubbio questa zona è uno dei fiori all’occhiello della viticoltura nazionale, con una tradizione vitivinicola secolare e oltre 13.000 ettari impiantati a vigneto. A ciascuna delle vallate che si susseguono in Oltrepò corrispondono altrettanti microclimi, che permettono di coltivare vigneti e ottenere vini dalle caratteristiche diverse. Le cantine diventano così il fil rouge, la motivazione per andare in Oltrepò. Il vino unisce luoghi e persone ma le visite e gli assaggi non sono che delle tappe di un percorso più ricco dove, nelle varie stagioni, la natura la fa da padrona “colorando” la mappa delle visite con suggestioni sempre diverse, ciascuna delle quali diventa un’esperienza sensoriale, e una memoria da portarci a casa.

COLORI E PROFUMI DI OLTREPÒ

Il mese di giugno ha tutte le sfumature di verde: il colore della natura, dell’erba e delle foglie che alla fine della primavera buttano fuori tutta la loro energia. Ci sono poi le pennellate di giallo del grano appena mietuto, che lascia sui campi il ricordo della sua presenza nell’attesa della prossima semina, e infine le balle di fieno che incrociamo spesso sul percorso e vorremmo fermarci a immortalare in ogni dove. Per fortuna ce ne sono tante. E che dire dei fiori e fiorellini, spontanei e coltivati, punteggiati tra lo sfondo verde e blu degli scenari naturali?

Il colore inatteso e sorprendente di giugno, almeno per noi, è il lilla dei campi di lavanda presenti in tanti piccoli luoghi della nostra bella Italia. In Oltrepò la lavanda si può ammirare nell’azienda Cabanon di Godiasco, dove questa distesa di fiori ci ha attirato e infatti non volevamo più venire via. Attirati dai fiori sono soprattutto i preziosi insetti: sulla lavanda si posano le api e le farfalle, in Oltrepò ne sono censite oltre 20 varietà. Nel vicino Sentiero delle Farfalle è stato creato un percorso di conoscenza dei lepidotteri e un’area che ne favorisce la riproduzione.

SAPORI DI OLTREPÒ

Visitare le cantine è da sempre un privilegio per me: lo faccio da oltre vent’anni e non mi stancherò mai! Entrare in una cantina, andare a casa del vignaiolo per parlare con le persone che fanno il vino, ascoltarli, guardarli. Attraverso le loro parole imparo a dare valore al loro lavoro, vedo come si fa il vino (un’emozione sempre nuova) e mi avvicino a quel magico mondo fatto di ospitalità e convivialità che sta intorno a una bottiglia. Delle cantine aderenti al progetto Oltrepò biodiverso parlerò in un post dedicato, sono quindici e ne abbiamo visitate ben cinque. Però sono tanti i sapori di Oltrepò e dintorni che abbiamo provato, abbinati ai suoi ottimi vini: il Salame di Varzi DOP, la cipolla di Breme, il riso della vicina Lomellina, le offelle di Parona, i formaggi e le carni.

Le due colleghe blogger che erano con me si sono rivelate ottime compagne di viaggio, ringrazio sentitamente Simonetta (che conosco da tempo) e soprattutto Marika (che ho conosciuto qui): ci ha sorpreso con la sua genuina brillantezza, la perfetta sintesi di classe e genuinità. Potete leggere le loro esperienze di viaggio sui rispettivi blog:

SIMONETTA CLUCHER – Sulle strade del mondo.

MARIKA STANO – Cocco on the road.

https://coccoontheroad.net/

Ringrazio infine Patrizio Chiesa, l’organizzatore dell’Educational tour e referente di Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese, che con pazienza ci ha seguite prima dell’evento e durante i tre giorni in giro ci ha mostrato il meglio della sua terra. Patrizio ci ha raccontato storie grandi e piccole della sua gente e ci ha dimostrato amore e attaccamento per l’Oltrepò. Contattatelo per organizzare la vostra visita, noi abbiamo voglia di tornare e chissà che nei prossimi mesi possiamo rivedere Oltrepò biodiverso, magari sotto la luce diversa e i colori dell’autunno, sarebbe bellissimo. Arrivederci a presto!

Oltrepò Biodiverso continua nel prossimo post, dove andremo alla scoperta dei luoghi da noi visitati.

Post in collaborazione con:

Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese

http://www.gal-oltrepo.it/

Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese

http://www.vinoltrepo.org/it/tag/strada-del-vino-e-dei-sapori-delloltrepo-pavese/

Attivaree Oltrepò Biodiverso

F.L.A. Fondazione Lombardia per l’Ambiente

https://flanet.org/

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https://www.gamberetta.it/it/myselfsudime/milano-e-la-lombardia/

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2 comments

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