Longarone ha una lunga tradizione nelle manifestazioni dedicate alla montagna, ai prodotti e servizi collegati, nel pieno rispetto del binomio tradizione e innovazione. Come per il gelato artigianale a cui Longarone dedica una fiera, un tempo prodotto locale e ora simbolo del Made in Italy famoso in tutto il mondo, anche al legno si dedica sempre più attenzione in un’ottica di filiera, dal luogo di produzione – le foreste – ai luoghi di destinazione e utilizzi. Il legno è ovunque e permea la vita in montagna.

Durante la prima edizione della Fiera e Festival delle Foreste di Longarone, lo scorso fine settimana, si è parlato proprio di questo, mettendo a fuoco (in senso positivo!) i boschi e le foreste come risorsa, e il legno come frutto della natura e del lavoro dell’uomo.

Infiniti sono i suoi usi nella vita quotidiana: utilizzi pratici per esempio (in casa ma non solo), ed estetici (come le sculture in legno che abbelliscono gli interni degli edifici e molte strade). L’ampia area espositiva interna ed esterna, con macchinari e attrezzature per gli addetti ai lavori, era affollata di persone di ogni età.

Ho molto apprezzato:

  • i percorsi multisensoriali dove frotte di ragazzini delle scolaresche si sono cimentati in passeggiate su foglie e legno diverso,
  •  la gondola “carrozza di Venezia” (cit. l’amico scrittore Alessandro marzo Magno) esposta in fiera in tutta la sua bellezza, costruita con il legno dei vicini boschi del Cansiglio,
  •  le numerose immagini fotografiche riguardanti la tempesta, per chi non può andare a vedere coi propri occhi,
  •  i pannelli esplicativi sull’evento e i possibili scenari futuri,
  •  il materiale scientifico sulla botanica, utile a identificare la ricca flora e fauna alpina,
  •  i percorsi didattici di promozione della scuola tecnica di Feltre, tra i mestieri della montagna e la formazione di filiera, inclusa l’istruzione forestale,
  •  le nuove soluzioni abitative esposte, come casette di legno e case sull’albero.

Last but not least: mi sono fermata al piccolo spazio che la fiera dedica all’enogastronomia locale, con una selezione di salumi e formaggi notevoli e gli immancabili vini locali. Conoscete gli ottimi vini che si producono in provincia di Belluno? I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale rappresentano una reale opportunità per coltivare la vite ad altitudini sempre maggiori. Prendete nota: De Bacco e Pian delle Vette, cercate queste due cantine, assaggiate i loro vini che ho provato e sono ottimi!

La Fiera e Festival delle Foreste è stata organizzata da Longarone Fiere in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole, ambientali, forestali e del turismo, Regione Veneto e Provincia di Belluno, accanto agli enti locali, associazioni di categoria e di volontariato. Un intenso programma di convegni e approfondimenti scientifici ha visto avvicendarsi sul palco della fiera tecnici e specialisti, introdotti dal neo eletto ministro Federico D’Incà che viene proprio da Belluno. Questi momenti di aggiornamento per addetti ai lavori e visitatori hanno messo in risalto le opportunità di vivere e lavorare in montagna, tra difficoltà e prospettive. Concludo pertanto con il mio solito augurio che gli abitanti, i “custodi della montagna” abbiano un futuro radioso davanti. Tutti noi (soprattutto chi come me vive in città) dobbiamo ringraziarli e ricordare che la montagna non è solo immagini patinate, aria sana e gioie per il palato ma anche tanta fatica e sacrifici, fatti tutto l’anno per sé e per farci stare bene durante il nostro soggiorno, sia esso lungo o breve. In bocca al lupo!

In realtà non concludo qui, io sono un po’ come San Tommaso e voglio vedere le cose coi miei occhi. Anche se è faticoso e doloroso voglio sapere, chiedere, indagare i fatti che mi riguardano. Ho iniziato a visitare i luoghi toccati dalla tempesta nei mesi immediatamente successivi, a iniziare da Tarvisio in provincia di Udine un mese dopo, il primo dicembre. Ero con una cara amica dell’università che mi ha portato a passeggio fra mulattiere e sentieri, salvo accorgersi che tanti, troppi alberi caduti ostacolavano il nostro cammino costringendoci a fare marcia indietro. Sarebbe stato pericoloso procedere, vieppiù al tramonto quando in breve tempo calava il buio e il freddo. Molti escursionisti in questi mesi rischiano la vita, non sto scherzando, cercando vecchi sentieri non riconoscibili, o che sono stati proprio cancellati. La montagna si deve affrontare sempre con il massimo rispetto, ora ancor di più.

A gennaio 2019 in cima al monte Avena, sopra Feltre in provincia di Belluno, ho visto la distruzione perpetrata dalla tempesta. Sono salita fino alla spianata con le malghe, da perfetta gitante della domenica, salvo poi constatare che molti sentieri non erano percorribili. Non vanno sottovalutati i cartelli che segnalano il pericolo e il divieto d’accesso parziale, ne va della nostra sicurezza.

A febbraio di quest’anno in Val di Fiemme in provincia di Trento, dopo una nevicata ho osservato l’effetto “evidenziatore” della neve. Invece di appiattire la prospettiva coprendo tutto col suo manto candido, ha evidenziato i danni mettendo ben in vista i tronchi degli alberi caduti, strisce bianche e nere orizzontali che si stagliavano sull’orizzonte dei boschi. Gli abeti di risonanza in Val di Fiemme rappresentano una grande ricchezza, sono censiti e scelti uno a uno per ricavarne la preziosa materia prima di tanti strumenti musicali. Ebbene queste foreste hanno subito danni enormi, agli abeti di risonanza e non solo.

E a Longarone? Come stanno le foreste circostanti? Me lo sono chiesto prima dell’evento fieristico di settembre e con gioia ho potuto unirmi a un breve presstour con alcuni giornalisti presenti. Vi racconto tutto in un prossimo post dedicato, scritto col cuore.

Per saperne di più:

http://www.arteinfiera.it/FIERAFORESTE/index.htm

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