Sono stata in visita a Expo Milano per due giorni, a giugno e luglio, ho visto tanti padiglioni da non credere, tanti che forse potrei fermarmi qui. Ma la tentazione di vedere altro è forte e aspetterò con pazienza il mese di settembre (ad agosto non credo di andarci) per un altro Social Media Day. In queste giornate noi blogger siamo ospiti del Social Media Team di Expo che organizza 2-3 visite guidate dei padiglioni a noi riservate, per poi lasciarci liberi di girare dove più ci piace,muniti di un badge identificativo con cui ogni ingresso è facilitato: zero code, materiale informativo sul Paese espositore, a volte gadget e degustazioni. I SMD si tengono di martedì quando la Fiera non è affollata e, facendo come me la visita full time di 12 ore tipo dalle 10,30 alle 22,30, quando c’è lo spettacolo dell’Albero della Vita, si visita un padiglione all’ora e oltre. Io sono quasi a quota 30, ve li racconterò tutti, con un commento personale su ciò che mi è piaciuto di più e di meno.

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Ho avuto anche la fortuna di visitare ExpoVenice, l’esposizione satellite di Expo Milano almeno nelle intenzioni degli organizzatori, dedicata all’acqua. L’ho raccontata con le sue luci e ombre in questo post.

Tengo a premettere di essere sempre stata exposcettica e di non approvare nel metodo la maggior parte delle “cose” che sono state fatte per avere “questa” Expo. I miei amici lo sanno, ho pensato a lungo prima di decidermi ad andarci e per questo son stata criticata da chi come me, un po’ talebano sulle sue idee, desidera essere coerente ad ogni costo. Poi ho sentito alla radio un’intervista a un mio idolo, Carlin Petrini fondatore di Slowfood, e dalle sue parole ho deciso che dovevo vederla. Petrini ha detto più o meno questo: certamente sono contrario a un’Expo fatta così, che stride con le esigenze di nutrire tutti gli abitanti della terra e propone soluzioni non condivisibili per ottenere tale obiettivo. Ma mi hanno invitato a parlare, per me questa era un’opportunità perciò ho deciso di andare. Ecco io sono stata invitata a vedere Expo, a condividere sui social network e sul blog le mie impressioni, perciò ho deciso di andare.

La mia esposizione tipo rimane Terra Madre, sempre figlia di Slowfood, e da tecnologa alimentare ho conosciuto per lavoro centinaia di aziende che mi hanno aperto le porte e mi hanno reso partecipe dei loro processi produttivi. Quindi mi sento abbastanza fuori target per un’esposizione nata per tutti, che altri exposcettici come me sintetizzano in studenti – casalinghe – pensionati, accolti con linguaggio divulgativo e molti contenuti multimediali, ma che di fatto parlano, o dovrebbero parlare, di ciò che sul lavoro è il mio pane quotidiano. Ho scelto di non visitare il Padiglione Italia e i padiglioni “aziendali” così ho trasformato le mie due giornate in Expo in altrettanti viaggi intorno al mondo, curiosando nei padiglioni e cluster tra i Paesi che sogno di visitare e tra quelli dove son già stata. Morale: alcune delusioni, altri riscontri esaltanti, la possibilità di ripensare i consumi e gli stili di vita come fattori che in futuro determineranno le nostre vite come singole persone, ma anche il futuro della Terra. Davvero, non scherzo. E ho ancora tanta curiosità, tanta voglia di viaggiare, assaggiare, provare, conoscere. Un bilancio positivo insomma!

Se io fossi stata il capo (!!!) avrei organizzato un’esposizione diversa, più attinente al titolo Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Avrei preferito vedere i piccoli produttori, non le multinazionali. Ma allora tanto vale che ritorni a Terra Madre quando la faranno. Intanto godiamoci Expo!! Veramente io mi godo anche la foto con il Grande Capo Giuseppe Sala, AD di Expo Milano SpA, che martedì scorso ci ha introdotto alla visita del padiglione Kazakhstan con molta disponibilità (e due chiacchiere tutte per me ma per un problema contingente che spiegherò). La mia Expo inizia da qui.

Entrati da porta Triulza, passati i bagagli sotto il metal detector magari con una bottiglietta di plastica vuota in borsa da riempire alle numerose casette dell’acqua, ci si trova di fronte il padiglione zero, una sorta di introduzione alle tematiche di Expo curato dall’ONU. Si tratta di un excursus sulla storia della terra e dell’uomo che mostra come vivevano i nostri antenati, nomadi cacciatori, e come si procuravano il cibo da nomadi, e poi da agricoltori. L’alimentazione è trattata in varie epoche storiche sino all’era post industriale, corredata da ricche didascalie, modellini e pannelli. Introdotta dalla riproduzione di una magnifica biblioteca tutta in legno, da installazioni video davvero suggestive, è un po’ buia per i miei gusti ma la visita scorre per una buona mezz’ora fino all’uscita, sul decumano, un chilometro e oltre di opulenza a rappresentare i 140 Paesi ospiti.

C’è solo l’imbarazzo della scelta: fermarsi a sinistra o a destra, assaggiare di tutto di più con un occhio al portafoglio (in Giappone si possono spendere 150 euro e oltre) e un occhio agli scontrini (anche nella rigida Germania l’hanno fatto solo dopo due richieste a voce alta). Divertirsi o pensare, farsi trasportare da folle concentrate sui nomi di grido o curiosare ai lati del decumano. Infine fare shopping enogastronomico o etnico.

Nei miei post non troverete le terrificanti classifiche di cui i miei bloggamici e molti altri amano riempire le loro pagine, dieci padiglioni da visitare, dieci da evitare. Orrore!! Ogni giudizio è soggettivo, sono parole così inutili che mi chiedo sempre perché uno dovrebbe scriverle e altri dovrebbero leggerle. Io leggo tutto, mi trovo più o meno d’accordo, e allora? Ho trovato padiglioni che scorrono veloci nella loro narrazione e lasciano messaggi profondi, nonostante una visita “snella” sia sufficiente, altri dove dopo un’ora ancora non mi schioderei, altri ancora che mi hanno lasciato perplessa o indifferente. Questo già mi sorprende, ed è normale che tra amici abbiamo riportato differenti visioni, con giudizi totalmente diversi su alcune visite. Leggere per credere. Questa è l’expo degli altri. Alcuni amici blogger e pensatori vari.

http://www.internazionale.it/opinione/john-foot/2015/06/09/expo-visita

http://www.thetravelnews.it/2015/07/i-5-padiglioni-expo-piu-interessanti/

http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/che-cosa-vedere-a-expo-2015-i-dieci-padiglioni-piu-attinenti-al-tema-nutrire-il

http://blog.traveltik.it/2015/10-padiglioni-migliori-expo-2015.html

http://bussoladiario.com/2015/06/luci-ed-ombre-cosa-vedere-ad-expo2015-e-cosa-no.html

http://www.fashionfortravel.com/i-10-migliori-padiglioni-di-expo-2015-secondo-noi/

http://www.viaggiericette.com/2015/06/expo-in-2-giorni.html

Una serata a Expo Milano 2015: ne vale la pena?

http://www.piuturismo.it/magazine/2015/giugno/09/il-nostro-primo-giro-tra-i-padiglioni-di-expo2015

Nel prossimo post troverete il racconto di due giorni in Expo. So far so good. Buona lettura.

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