A Sayun c’è il bianco palazzo del sultano, vedere copertina della vecchia guida LP, ma anche un bel centro storico nello stile del wadi, case elevate in adobe con decorazioni alle finestre e sul tetto. I pasti qui sono questione da non sottovalutare, anche rimediare una cena non è facile visto che tutti i locali consigliati sono chiusi e i pochi aperti lo sono solo dopo le 21. Sia martedì sia mercoledì ci sistemiamo in un ristorantino che prende il nome dal più importante sito archeologico del Wadi Hadramaut: qui a malapena ci saremmo fermati a pranzo, ma con soli 500 rial mangiamo bene, ci portano dei bei piatti metallici pieni di riso, patate, pesce o carne anche di cammello. Il souq ci permette di acquistare ancora tessuti, mi fermo alla Yemenia a cancellare il volo interno prenotato in precedenza perché siamo di ritorno a Sanaa via terra, tutti insieme; dopo 10 minuti di cammino siamo di ritorno in hotel. Questa giornata pienissima è finita.

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Mercoledì il percorso è breve poiché abbiamo già visto Shibam, inoltre fa molto caldo e preferiamo rientrare alla base all’ora di pranzo. Tarim è, tanto per cambiare, la reliquia di un avamposto commerciale: i suoi abitanti arrivavano sino all’India e, al loro ritorno, costruivano sontuosi palazzi anche in stile mogul. Peccato che alcuni ora siano in rovina con vistose crepe dovunque, senza che nessuno abbia idea di mettervi mano prima del crollo. Invece le numerose moschee si ergono dovunque, perfettamente tirate a lucido, ironia di questo paese tanto magico quanto contraddittorio. Sulle 12 siamo di ritorno a Sayun, visitiamo il palazzo del sultano che merita sia per l’impianto architettonico, sia per i molti cimeli archeologici inerenti la vita e le attività quotidiane degli antichi yemeni. Poi siamo liberi, c’è chi torna subito in hotel, chi si perde nel souq; io passeggio nel centro storico e ne apprezzo i palazzi, le moschee, l’aria tranquilla. Purtroppo fa caldissimo e non posso mangiare né bere all’aperto così alle 15 rientro, stremata. Pomeriggio di relax e ancora torniamo in centro per cena.

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