Con questo post NON partecipo al #sensomieiviaggi perché sono arrivata tardissimo, ma ne approfitto per farne un esercizio e pianificare il prossimo senso dei miei viaggi: i simboli, dicono. Grazie a Monica ed Annalisa come sempre fucine di idee e ispirazione, buona domenica a tutti!

Il senso dei miei viaggi ha colpito ancora, come ogni mese, e io come ogni mese sono arrivata in ritardo all’appuntamento tanto che, per non tradire la mia fama di casinista, distratta, insomma il mio lato ascendente scorpione, provo a metter giù i pensieri del giorno senza avere idea se arriveranno a destinazione in tempo. Un po’ come faccio sul lavoro, ahimè! Per completare l’opera e la confusione unisco i due temi lanciati, credo, da Annalisa di Gua-sti quotidiani e parlo insieme di strade e cartelli. Senza avere la minima idea di dove (o se) troverò le foto giuste.

Le strade dei miei viaggi sono tante. Una però è l’asse della mia vita personale e professionale da sempre, un asse (Maschile? Femminile??) da stiro, triangolare, milano venezia firenze, scritta così minuscolo. Chiedetemi distanze, posizioni e marca degli autogrill e preferenze a seconda che mi debba fermare per la pipì o un caffè o un orrendo panino. Sono qui a disposizione.

Arino, limenella, soave, sebino, brembo, brianza, gobba. Di getto ho scritto i nomi di sette autogrill, i primi che mi vengono in mente. Sono quelli sulla VE – MI, i più utilizzati. Il più odiato però è altrove: cantagallo all’altezza di sassomarconi sulla MI – FI dove un tempo le peggiori zingare rompevano le scatole a tutti i passanti chiedendo l’elemosina e non solo, dove poi hanno fatto dei lavori per cui i bagni son stati collocati in un prefabbricato all’aperto, e a volte le porte non si chiudevano. Ovviamente c’era il gelo invernale e insomma, ci si congelava solo nel tempo di una pipì. Queste strade iniziano e finiscono su tangenziali tremende che, se posso, evito anche al costo di girare per ore in centro città.

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Un’altra strada dei miei viaggi è doppia e non l’ho percorsa quasi per niente: sono due strade lontanissime che passano per un luogo in mezzo al nulla, come cantava Jevetta Steele (si scrive così?) nella colonna sonora I’m calling you.

There’s a road from Vegas to the nowhere…

Metà di quella strada sta molto a ovest, in USA alla fine della Route 66 a ridosso della West Coast americana e ne ho visto solo il tratto finale, di notte, quindici anni fa a Newberry Springs. Qui, lo sanno anche i sassi, è stato girato il film Bagdad Café in un anonimo diner con una “immensa” Anne Sagebrecht. Era per me l’anno di Californication e Mambo N 5, di Christina Aguilera e Britney Spears, dei Backstreet Boys e… il peggio del pop americano, il 1999 che annata splendida! Ma a dispetto del pop è stata una vacanza stre-pi-to-sa iniziata a San Francisco e terminata, appunto, con Las Vegas dietro di noi e le luci di Los Angeles ai nostri piedi. Eravamo io ed E, amica di Mestre conosciuta pochi giorni prima per caso nell’ostello più scrauso della città, collocato guarda caso a Venice Beach. Siamo ancora molto amiche anche se non ci vediamo spesso, e ricordiamo quella vacanza dell’agosto 1999 come un’epica esperienza on the road.

Ah, fyi a Los Angeles avevo una riunione e formazione commerciale con i colleghi, che bei tempi!

Metà di quella strada sta ad est, in Siria, dove ora si combattono e si ammazzano, in un deserto totalmente diverso e che io amo alla follia, come tutto il Medio Oriente e il Nordafrica, soprattutto ora che è mezzo martoriato e noi occidentali non possiamo fare nulla per aiutarlo, nemmeno andarci per i nostri amati viaggi. Ho cercato la foto col cartello nel mio lungo e malfatto reportage del viaggio Siria Giordania (e Libano) dell’ottobre 2004, non l’ho trovata, ma ho visto che il luogo, il Bagdad Cafè, è noto ed è stato raccontato, anche dal Guardian. Foto di Matt Carroll, dal post.

Bagdad-Cafe-006

Sopra la striscia d’asfalto c’era un grande cartello verde: IRAQ XX KM. BAGDAD YY KM. Mi ha fatto impressione, me lo ricordo perfettamente. Ci siamo passati rientrando verso Damasco, eravamo appena stati a Palmira e insomma, era tutto bellissimo. Era.

Bagdad cafe

Questa foto ovviamente è la più bella ed è di P, mia compagna di viaggio allora e mia compagna di viaggio nella prossima avventura in Asia, che inizierà l’8 agosto. Come dire che le strade dei miei viaggi sono quelle che non abbiamo percorso. Infatti, perché la terza strada dei miei viaggi non so dove va, la sto cercando. Ma la troverò.

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5 comments

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Roberta… questa è proprio voglia di partecipare…. le strade sono state l’ ultimo tema lanciato da Monica Facchini e i cartelli li ho lanciati io prima di questo nuovo che tema che è uscito oggi. .. se hai voglia di scrivere in mezzo c’era anche il tema di Annalisa “gli spettacoli dei miei viaggi” … tanto con le esperienze che hai puoi scrivere quanto vuoi.

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spettacoli? ce l’ho! provvedo GRAZIE

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Questo post è così sconclusionato che l’ho trovato bellissimo! Sono stata anch’io a Las Vegas e pure in Siria, ed era tutto più sereno e bello. Ma forse è solo che eravamo più giovani…
Come ti hanno giustamente fatto notare io avevo lanciato il tema degli spettacoli, con un`epica descrizione dei fuochi della festa del Redentore che sicuramente apprezzerai…

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co-me-ti-per-met-ti.
sono IO sconclusionata. grazie cara le belle parole fan sempre piacere ma solo se sincere.
spettacoli. uhm ne avrei ma prima leggo il tuo redentore e riordino le idee. if possible. ciaooo xxx

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ma allora SIMBOLI o SPETTACOLI? which first?

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