Vado via con lo zio tra poco, a prendere il vino nella cantina di Meolo dove la famiglia Toninato lo fa uguale da tre generazioni.


Vino quotidiano, rigorosamente sfuso, il miglior antidoto per bere bene ogni giorno, in questi tempi di crisi, lontani dalle etichette fuorvianti e soprattutto dalle offerte della grande distribuzione.


In enoteca magari si può ancora godere di un’esperienza diversa e più appagante, ma non sempre c’è un bravo sommelier.


E comunque il vino sfuso è altro. Qui si parla dei vini veneti più comuni: dal sauvignon allo chardonnay all’incrocio manzoni tra i bianchi, dal cabernet al refosco al raboso tra i rossi. Fanno anche un prosecco che è già buono in cantina e che, in bottiglia, cresce e assume delle sfumature aromatiche eccezionali.


Tra una chiacchiera e un assaggio, siamo tutti chiacchieroni e golosi, ci racconta le fatiche del lavoro in vigna e in cantina ma si vede che sta bene qui e ci mette tanta passione, assieme alla sua famiglia.


A fatica nel tardo pomeriggio torneremo con l’auto piena di damigiane da imbottigliare, con la nostra famiglia. E tra un paio di mesi torneremo da Toninato che avrà altre storie da raccontarci e naturalmente altri vini da farci assaggiare.
Ah, Meolo è sulla strada per Jesolo, tra acque dolci e acque salate, ma questo sarà l’oggetto di un altro racconto.

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