3 gennaio 2013, da Meknes a Fes.
Il riad che ci ospita a Meknes è bellissimo, in comoda posizione nella medina e con un arredamento molto curato: tra i vari piani, la terrazza e i vani comunicanti dev’essere delizioso, un posto da godersi, cosa che a noi è preclusa per mancanza di tempo. Dormiamo pure poco e, in alcune stanze, senza riscaldamento (non riusciamo ad attivare il condizionatore), quindi decisamente al freddo. Anche per avere l’acqua calda nel bagno dobbiamo lasciarla scorrere molto a lungo. In compenso ci servono una colazione ottima e abbondante, nel patio: pancakes, pane fresco con semi di sesamo, frittelle, marmellata burro e miele, più naturalmente tè e caffè e dei graditissimi mandarini. Io mangio tutto, così spero di tirare avanti fino a sera.
I due gestori del riad sono una coppia molto carina, lui ci guida per 3h nella visita di questa bella città che ha da vedere edifici sacri come una splendida moschea , la madrasa , antiche scuderie e granai, e naturalmente un souk ricco ma fortunatamente non affollato. Più che le sezioni dedicate all’abbigliamento e ai prodotti per la casa, io sono come sempre attratta dai profumi e dai colori della sezione alimentare. Le carcasse degli animali scuoiati fanno sempre impressione, un anno fa ero in Sudan e qui oggi rivedo numerose teste nere di mucca con la lingua fuori, davvero inquietanti, anche che i macellai le maneggiano con noncuranza. Prendiamo al volo un caffè nella piazza, e alla fine del giro facciamo una breve visita a un negozio di artigianato locale, che porta molti di noi a fare acquisti. Vi sono fra gli altri oggetti d’argento, soprammobili, posate, statue, bicchieri, pugnali intagliati e gli immancabili tappeti. Di per sé è interessante anche la spiegazione del lavoro di cesellatura e la produzione di altri manufatti tipici. Il pulmino ci raggiunge, in hotel hanno caricato direttamente i nostri bagagli e attraverso delle splendide campagne coltivate a cereali e uliveti alle 13 siamo a Moulay Idriss che è, innanzi tutto, una città sacra.

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