Arrivo non proprio puntuale perché prendo la via più tortuosa, facendomi prendere dall’ansia del capoluogo prima del tempo, ho proprio un brutto rapporto con questa città e i suoi strani abitanti!
In chiesa una dozzina di persone siede ascoltando attentamente quello che mi sembra proprio un professore in pensione, posato, pacifico e rassicurante nelle sue parole chiare, non didascaliche né banali, che illustrano storia e beni artistici di questo gioiellino nascosto a pochi metri da Piazza dei Signori, il cuore pulsante e il salotto buono della città.
Ascolto e osservo: tele preziose che spaziano dalla pala d’altare di Palma il Giovane, ai dipinti sulle navate dei secoli XVI (scuola del Veronese) e XVIII (Piazzetta), dalle sculture alle pareti sino alla ricca pavimentazione.
Per non parlare dell’organo che diffonde splendidamente i suoni in questo luogo, sacro ma non troppo, chissà se lo sapevano i costruttori: la chiesa di San Gregorio Magno sembra fatta apposta per ascoltare musica. Proprio quello che gli animatori della sua nuova vita hanno iniziato a fare: organizzarvi eventi, reading e soprattutto concerti, all’insegna di una sana contaminazione di generi che va dalla musica antica alle avanguardie e ai nuovi suoni, oggi tanto apprezzati dal pubblico più giovane ma non solo.
E poi, dulcis in fundo, brindiamo insieme con un bel calice di prosecco nella vicina tranquilla piazzetta.
Chiacchierando, conosco questi nuovi squisiti amici, incluso “il professore”. Costui in realtà è un illuminato industriale che nella sua lunga carriera ha visto cambiare l’Italia anticipandone lo sviluppo oltre confine. Anche se ora fa altre cose, mi rapisce con il suo racconto, ancora una volta piacevolissimo. Parliamo della cultura, alla base della ricchezza dell’Italia e oggi abbastanza maltrattata, e del ruolo che essa dovrebbe avere nella vita di tutti noi. In un silenzio imbarazzante, le ultime giunte che hanno governato Treviso al posto della cultura hanno privilegiato uno sviluppo economico sfrenato e manifestazioni in stile “tarallucci e vino” o, come si dice qui, sopressa e spritz. Non ho nulla contro le pietanze e bevande citate, anzi, ma c’è molto altro che potrebbe mettere insieme le persone, per vedersi in momenti conviviali all’insegna appunto della cultura, per condividere valori forse più importanti e universali che ci fanno crescere, insieme. A fine giugno i trevisani andranno a votare per eleggere un nuovo sindaco, speriamo bene!
Grazie agli Invasori, soprattutto Ferena Lenzi e Bruno Barbieri ottimi organizzatori. Rientro a Mestre in treno, stanchissima. Anche questa è fatta! Invasione compiuta!! Arrivederci a sabato alla Tipoteca di Cornuda.