Ultimo giorno di tour. Lasciamo Sur con un po’ di tristezza, perché è una città straordinariamente africana essendo sulla punta dove Mare Arabico e Oceano Indiano si incontrano, come abbiamo visto ieri. Stamattina ci tuffiamo nuovamente in acqua. Wadi Shab e Wadi Tiwi sono vicini, paralleli e si visitano in sequenza, lasciando l’auto al parcheggio e camminando per oltre 1h prima di immergersi in acque verdi e cristalline (il primo). Oppure salendo in auto per strade impervie come segnalato nelle relazioni (il secondo). Peccato che il nostro autista di solito bravo e tuttofare si sia fermato alla base proponendoci di fare una foto e via, per poi proseguire per la spiaggia… sarà stanco però non si fa così, niente tenetelo come una cosa da fare con attenzione ma che, per gli impavidi autisti che l’hanno affrontato, vale la pena. Parliamo di Wadi Shab…

Molto bello l’accesso in barca, dopo aver constatato che l’autostrada sovrastante è stata concepita con un enorme viadotto tipo Salerno – Reggio Calabria.

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Ma appena entriamo nella valle non lo vediamo più, alle palme e micro oasi che percorriamo all’inizio segue un sentiero in cemento, agevole, che varca a zigzag i due lati del wadi sempre più belli e scenografici. Dopo un’ora i pax mi mollano gli zainetti a cui farò la guardia per l’ora successiva, loro salgono e sguazzano mentre io me ne sto tranquilla a scrivere al sole. Altri turisti vanno su e giù a piccoli gruppi, sono omaniti e stranieri. Queste meraviglie naturalistiche son tutte diverse e belle da scoprire, io consiglio di cercare quelli che troverete sul vostro cammino e visitare il più possibile, non ne resterete delusi anche se non disdegno nemmeno le montagne e il deserto, i forti e le vecchie città. Ridiscesi al parcheggio facciamo uno spuntino ai baracchini, per me sarebbero più che sufficienti ma il gruppo ha sempre fame mannaggia.

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Dovremmo impiegare quasi tre ore per rientrare a Muscat, è tutta autostrada quindi possiamo fermarci in spiaggia ma… fa caldo! Fins beach ha una bella sabbia chiara, acqua tiepida ma non pulita (alghe), potremmo godercela con orari diversi ma non c’è tempo e dopo una breve pausa ripartiamo. Il vicino buco profondo noto con il nome di Sink Hole salta. Peccato, ma prima del tramonto siamo di nuovo nella capitale, da dove una settimana fa siamo partiti. Andiamo all’ufficio cambio a Mutrah per cambiare, chi li ha, i rial in eccesso. Ci cambiamo in hotel, lasciamo là le auto e salutiamo l’autista con qualche perplessità: per il tour di una settimana non è indispensabile ma devo ammettere che è stato utilissimo.

Scendiamo a piedi verso il souq, chi vuole fa shopping e ci troviamo in un vicino ristorantino dignitoso, dove ci fanno una cena veloce, ottima e molto cheap. Quando arriviamo alle partenze dell’aeroporto non è ancora mezzanotte quindi è presto, consegno le auto al noleggiatore mentre il gruppo fa il check in e si disperde nel duty free. Se il primo volo su Istanbul è ok, non lo è il secondo perché ci hanno dato un piano voli pazzesco con forse un’ora di stopover, insufficiente. Perdiamo il volo, la Turkish ci dà un buono colazione ma invece che alle 8 ripartiamo alle 12. Ci siamo dispersi e pazienza, io riprendo la strada per Venezia con i tre pax come all’andata e la maggior parte del gruppo rientra su Roma e Milano. Oman Breve ma intenso finisce qui.

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