Se dovessi sintetizzare le cose più negative che sto vedendo qui ora parlerei di situazione sociale, gestione dei rifiuti e luoghi abbandonati. E ora mentre scrivo penso siano tutti collegati. Dei problemi sociali ho parlato ampiamente e ne vediamo le conseguenze anche in Italia, dove sono arrivate masse di persone a cercare lavoro, alcune con successo, altre no. Perché la vita non è sempre generosa e a volte non riconosce in proporzione a quello che si è investito. Spero di esser stata chiara.

I rifiuti sono un disastro

Plastica e sacchetti giacciono sparsi ovunque anche nella splendida campagna dove sono stata ospite. Cestini dell’immondizia zero, raccolta della spazzatura, differenziata o meno che sia, manco a parlarne. C’è il danno ambientale diretto dato dall’inquinamento della plastica e dal fatto che la gente per liberarsi di tutto ciò brucia sacchetti e bottiglie, immettendo nell’aria diossina e altre schifezze. C’è la beffa dei bidoni consegnati dai comuni così, per arredare gli ingressi delle case, perché poi nessuno viene per svuotare la spazzatura. C’è chi ha pensato di raccogliere tutto e compattarlo, ma quando ha saputo che doveva sottostare a leggi e limitazioni (che sono state emesse, almeno sulla carta) se n’è andato lasciando a terra quanto aveva raccolto. Ho visto coi miei occhi, credetemi.

I luoghi abbandonati sono un altro problema della Romania

E una delle conseguenze dei cambiamenti ai vertici politici, così come la situazione economica che si è creata dal 1989 con la caduta di Ceausescu “proprio quando la Romania aveva estinto i debiti di guerra”. Quello era il momento di stringere i denti un altro poco e ricominciare a crescere davvero ma “qualcuno da fuori” – chissà chi poteva essere – ha preferito fomentare la lotta per liberare il Paese e portarlo alla democrazia. Chi è venuto dopo Ceausescu ha promesso miglioramenti e benessere per tutti, sicuramente ci sono stati grossi investimenti, ora si vede uno sviluppo tangibile di alcune infrastrutture e una grande voglia di riscatto, soprattutto nelle città. Il turismo è stato spinto, molti siti storici sono stati dichiarati patrimonio UNESCO, e giù soldi… Molto è stato fatto in varie parti della Romania ma non dappertutto. C’è stato un bisogno crescente di liquidità, denaro non sempre disponibile, così a fronte di persone che si sono arricchite altre hanno peggiorato la loro situazione. La sicurezza garantita dal regime, i generi di prima necessità, era poco ma era per tutti, così come l’istruzione e la sanità. Ora tutto costa, gli stipendi e le pensioni non bastano. Chi abita in campagna è autonomo o quasi per gli approvvigionamenti, in città invece si deve comprare tutto con le conseguenze che sappiamo. Questa lettura della storia è senz’altro semplicistica ma può essere una chiave per capire in parte cosa è successo e cos’è diventata la Romania di oggi.

rom48
rom47

Ma perché ho scritto questo post: cosa sono i luoghi abbandonati?

Sono i paesi che si sono spopolati dove ora gli anziani aspettano le visite dei parenti, di un medico, del postino che ogni mese consegna una pensione irrisoria. E beato chi ce l’ha perché tanti che hanno lavorato un tot di anni non avevano comunque lavorato abbastanza e ora non hanno nulla, anche per questo vengono via in cerca di un futuro per sé e la famiglia.

Sono le case di una volta che potrebbero essere restaurate e rimesse in piedi, se qualcuno volesse abitarci. Ma come da noi si dev’essere d’accordo per la destinazione di un immobile di famiglia, prima o poi passiamo tutti per tali questioni no? E a volte è più semplice vendere – svendere una bella casetta di campagna, per comprare un più comodo appartamento in centro che però non è la stessa cosa…

Sono le fabbriche che sono state attive fino al 1989 e che davano lavoro a centinaia di persone nel settore primario e nell’industria, ho visto edifici che cadono a pezzi di cui si riconoscono dall’esterno le funzioni di allora, ma che sono state svuotate, svendute.

Ho visto tanti luoghi abbandonati, come saranno la prossima volta che verrò qui? A questa domanda rispondo con le parole di Maria che alla mia affermazione “Speriamo che i nipoti rimangano qui che c’è tutto da fare” ha risposto “Non credo proprio”. Spero si sbagli.

Ti è piaciuto questo post sulla Romania ? Allora leggi anche gli altri, li trovi qui:

Inoltre vi consiglio di leggere...

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. Required fields are marked *