Monica fa parte della truppa di Marostica, un gruppo di blogger e relative famiglie che ho conosciuto quattro anni fa nella città della famosa partita a scacchi. A casa di un’altra Monica, quella di Viaggiebaci che fa la guida e l’albergatrice, eravamo venti o forse trenta compresi compagni e marmocchi impegnatissimi a fotografare e twittare. Io ero sola come sempre, mi destreggiavo ad ascoltare le loro esperienze raccontate dal vivo, molto meglio che sui social. L’esperienza è stata divertente e istruttiva, da allora è cambiato tutto e niente, siamo ancora qui a viaggiare e scrivere.

Alle fiere ci siamo viste di sicuro, ad Asolo siamo state insieme in questo tour, ora chissà cosa ci riserveranno i viaggi futuri. Monica viaggia tanto (nei programmi futuri ha messo delle destinazioni pazzesche) e va “alla ricerca di Shambala” come ci spiega di seguito. Scrive da dio ed è così trasparente che non sembra quasi una blogger: il suo stile personale senza peli sulla lingua si riconosce subito. Se avrete l’opportunità di passare del tempo con lei vi divertirete e volerete in alto con il pensiero. Le auguro tutto il bene possibile e spero di vederla presto, magari nella sua città d’adozione dove sta ora, la bellissima Mantova da dove viene metà della mia famiglia. Magari per un giro in bici slow. Organizziamo?

dsc_6590

1 Chi sei – dove ti trovi?

Monica Nicoliello, mamma in primis di Giulia Luce, architetto, viaggiatrice da 25 anni (quando è possibile) e travel blogger negli ultimi tre anni, il mio blog si chiama ALLA RICERCA DI SHAMBALA. Classe ‘74, genovese, ora vivo a Mantova, ma per 15 anni la vita e il lavoro mi hanno portato, insieme alla mia famiglia, dentro a un flipper nomade, con tanti traslochi e tante città diverse…Quindi viaggio per piacere da sempre, ma la mobilità è il fil rouge della mia vita.

shambala

2 Do per scontato che ti piaccia viaggiare avendo un blog di viaggi. Cosa cerchi quando viaggi?

Il nome del mio blog è la chiave di questa risposta, Shambala negli antichi testi buddisti significa “terra nascosta” o “fonte della felicità”, la ricerca di Shambala è una metafora del cammino, del viaggiareè il senso che ho dato al mio bisogno di scoprire luoghi nuovi, vedere volti e forme, sentire voci e sapori, immergermi in realtà differenti. E’ come un’irrequietezza, una sete, una ricerca che va al di là della conoscenza, dello sguardo, del racconto e della fotografia. E’ una ricerca di identità, perché si guarda / si ascolta il mondo fuori per imparare strumenti migliori e più grandi per guardarsi dentro. Se ne siamo capaci.

3 Qual è il tuo rapporto con il web? C’entra col tuo lavoro e la vita di tutti i giorni o è soprattutto una passione?

Il web e le sue potenzialità, soprattutto nel campo travel, mi affascinano molto altrimenti non avrei deciso di incanalare le mie passioni (viaggi, foto, scrittura) in un blog. Però il blog non è il mio lavoro, lo curo il più possibile con un grande investimento di energie per dargli continuità, ma al di là di qualche piccola collaborazione, non c’entra nulla con la mia professione che è in tutt’altro settore, sono architetto specialista in restauro dei monumenti.

4 Raccontaci una bella esperienza di viaggio e un brutto episodio accaduto durante un viaggio.

Ripescando nei cassetti della memoria tra i paesi visitati finora, ho ricordi molto positivi legati a tre momenti della vita differenti: i viaggi zaino in spalla con le amiche dell’università in Thailandia e in Indonesia, tutto improvvisato, tutto basato sulle risate e il divertimento, tutto leggero e intenso insieme; il viaggio di nozze in Australia da Sidney, città che adoro per vivacità e contesto naturale, fino a Cape Tribulation con puntate sulle isole della barriera corallina, la sabbia bianchissima di puro silicio a Whitehaven Beach nelle Whitsunday, le esplorazioni in due e la voglia di condividere una passione; e poi i viaggi, dopo l’arrivo di nostra figlia senza farci mai grandi problemi, perché lo spirito di adattamento dei bambini è molto più grande degli adulti, quindi ce la siamo portata dalla Cornovaglia alla Nuova Zelanda sempre con noi. E quando siamo all’estero, lei conquista sempre la scena e diventa il grimaldello per entrare con più facilità in relazione con l’altro.

Episodi brutti? Capitano anche quelli purtroppo, per fortuna il buon senso spesso aiuta. Come quella volta in cui appena parcheggiata l’auto a Praga ce l’hanno rubata o a Lisbona ci siamo trovati il vetro davanti spaccato per prendere pochi effetti personali all’interno, o in Israele che abbiamo perso per entrare nel paese quasi una giornata per una sequenza di controlli infinita sui passaporti e sulle persone, o il classico overbooking a Bangkok o i quartieri da evitare a San Francisco piuttosto che a São Luís per non essere derubati di tutto. Comunque, in tanti viaggi e oltre una cinquantina di paesi visitati, non mi è mai successo per fortuna niente di grave.

5 C’è un prodotto locale (cibo o bevanda) che hai scoperto in viaggio e ti è particolarmente piaciuto?

Si, è un fiore che non conoscevo e sento ancora il suo meraviglioso profumo a distanza di anni: girando a Zanzibar nell’interno per visitare le piantagioni di spezie, a un certo punto ci fermiamo sotto un albero dai fiori gialli profumatissimi, è Ylang-Ylang, la nostra guida sale su un albero a piedi nudi e ne raccoglie un cestino. Lo annuso, mi stordisce, un profumo delicato e inebriante. Ci spiega che se ne ricava un olio essenziale usato a Zanzibar come afrodisiaco e importato all’estero dai grandi produttori di profumi e per l’aromaterapia. Non fatico a crederci, ho nelle mie mani un piccolo fiorellino giallo e la sua fragranza si sente intensissima anche a distanza. Respiro a fondo, come dimenticarlo?

6 Dove andrai nei prossimi mesi? Quali sono i tuoi programmi di viaggio

Sono sincera, non ne ho la più pallida idea, purtroppo non siamo molto bravi a casa a programmare con anticipo, invidio sempre molto chi riesce magari 9 mesi prima a prendere i voli e risparmiare. Noi, per vincoli vari, siamo sempre quelli dell’ultimo momento. Posso dirti che è sempre una lotta in casa decidere una destinazione, i gusti e le necessità con gli anni cambiano, io spingo di solito per i viaggi itineranti, l’immersione local, l’esterofilia e l’ispirazione del momento, mio marito che ha molto più i piedi per terra preferisce i viaggi con meno “sbattimento” e qualche comodità in più. Non è facile trovare un accordo. Le idee, invece, non mancano mai. “Ogni luogo è una miniera, Basta lasciarcisi andare”, come diceva Terzani; quest’anno sono stata nel Nord-Est del Brasile e mi è nata una gran voglia di Sudamerica, partendo dall’Amazzonia alla Bolivia al Perù in primis. Poi sogno prima o poi di girare in barca a vela tra le isole della Micronesia o di tuffarmi nella mitica laguna di Aitutaki alle Isole Cook, e poi da un pezzo ho in mente un giro completo dell’Indocina (Laos, Cambogia e Vietnam), ho una guida sul comodino da oltre un anno, ma è un itinerario complesso che richiede molti giorni. Comunque l’importante è partire, sognare e poi partire.

Inoltre vi consiglio di leggere...

2 comments

Rispondi

Ciao Robi, un grande grazie perchè la mia strada come travel blogger è sempre stata un pò atipica, un pò riservata, poco visual e molto basata su articoli dove la meta vera, l’esperienza, la parola e l’immagine sono un tutt’uno. Scelta strana e di sicuro poco furba in questo panorama molto competitivo. Ma in fondo a me importava raccontare “a modo mio”, rimanere coerente a come sono fatta, e se qualcuno di intelligente come te ha apprezzato il mio impegno e quello che scrivo, per me è una soddisfazione. Un abbraccione e …
ps. mi hai rallegrato una giornata no, mica poco 🙂

Rispondi

Monica ti rispondo dopo un mese sono un disastro scusami. ti farò perbene gli auguri ma teniamoci stretti soprattutto l’amicizia che di questi tempi ha un enorme valore per me. abbracci ((( )))

Rispondi a gamberettarossa Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. Required fields are marked *