Laino Borgo (CS) è il punto di partenza di un percorso di una settimana, a piedi e in auto, lungo La Via Popilia (VP), iniziato sabato 5 ottobre 2019 assieme a sei camminatori provenienti da Toscana, Emilia Romagna e Calabria. Se leggete questo post sapete chi sono, nel diario di viaggio li chiamerò per nome.

IL VIAGGIO

Arrivo a Laino dopo 700 km in auto con Gianfranco e Leonardo, con loro ho cantato e scherzato per tutto il percorso. Sono una brillante coppia di amici, toscanacci fino al midollo, grandi viaggiatori ora accomunati dalla passione per i cammini. Abbastanza goliardici da avermi fatto cantare e scherzare, anche se ci eravamo appena conosciuti, sono pure schivi specialmente quando vorrei coinvolgerli nei miei numerosi selfie.

Per esempio si irritano quando, prima di ogni pasto, sequestro i piatti per fotografare il cibo. Guardate queste loro facce alla fine del viaggio!

Non vi annoio a descrivere la nuova veste della Salerno – Reggio Calabria, autostrada tristemente nota come opera faraonica e dispendiosa, di cui conservo ricordi allucinanti. Quando vent’anni fa scendevo qui per lavoro su un’auto a nolo, a volte piccolissima, ero circondata da TIR e vedevo solo gallerie e viadotti. Un incubo.

Ora è molto migliorata, gallerie e viadotti ci sono ancora ma più moderni, rassicuranti, a volte persino belli. Infatti le nostre guide si prodigano a descriverli con fin troppi particolari. Cercate il Viadotto Italia, una delle nuove “grandi opere” che passano accanto a Laino, alto oltre 250 metri, impressionante.

Io continuo a preferire i ponti, come luogo fisico e metafora di qualcosa che unisce.

Per tutta la settimana ci saranno ponti da attraversare, costruiti in un arco (!!!) temporale di oltre duemila anni che spazia dagli antichi Romani, alle archistar di oggi come Santiago Calatrava.

Dove finisce la Campania inizia la Basilicata per un breve tratto autostradale, che include Lagonegro e Lauria uscite per me note, poi entriamo in Calabria e usciamo proprio al primo casello, Laino.

LAINO BORGO

Siamo nel Parco del Pollino, in provincia di Cosenza, a 270 metri slm fra boschi e montagne.

Sotto scorre il fiume Lao, il cui carattere impetuoso ha fatto la fortuna della zona per le ampie possibilità di praticare rafting e sport adrenalinici. Sono proprio i ragazzi di Lao Rafting a portarci più volte sul fiume a vedere, senza salirci sopra, i gommoni pieni di turisti che scendono lentamente e saltellano sulle rapide.

Su di noi incombe la sagoma di Laino Castello, paese dall’oscuro passato ora avviato a un brillante futuro.

Fino a cinquecento anni fa stavano insieme i due Laino poi si sono separati. Abbiamo lasciato i bagagli al nostro alloggio, Hotel ristorante Palias, prima di cena visitiamo Laino che per l’appunto è un borgo carino e curato.

Sembra un presepe con i suoi palazzi nobiliari in pietra chiara, dalle ricche facciate abbellite dagli stemmi delle case nobiliari, la Chiesa Matrice, gli altri luoghi di culto. Gli scalpellini hanno avuto tanto da lavorare qui!

Anche le semplici case, costruite dall’epoca rinascimentale in poi, sono ben illuminate.

Gli abitanti che incontriamo ci guardano con curiosità, seguita da un saluto e un sorriso. In una cantina stanno imbottigliando del vino rosso, ci invitano per un brindisi all’amicizia con queste belle persone.

Al patrono Beato Pietro Paolo Navarro, martire della chiesa cattolica vissuto nel Cinquecento e morto in Giappone, è dedicata una piazza e una grande statua.

A cena c’è tutto ciò che ci possiamo aspettare da una cucina casalinga, genuina ma non leggera, dopo gli antipasti io sarei già a posto e invece continuiamo a mangiare, dal primo piatto al dolce, innaffiando le pietanze con il vino rosso della casa.

Tra le specialità locali il fagiolo poverello bianco, presidio Slowfood, è il più famoso. Con la vicina Lucania si condividono prodotti come i formaggi e i peperoni cruschi che adoro (e mangio in quantità). Roberto il padrone è prodigo di parole e ci fa avere il pranzo al sacco per domani.

Guardate questa giornata con gli occhi di Leonardo:

Sono nel parco nazionale del Pollino, nel lato della Calabria, a Laino Borgo. Un casello dell’autostrada fino a ieri l’altro. Un luogo molto interessante, oggi. Pieno di storia, dalla città greca di Laos (ancora tutta da scavare), al ponte Italia, dell’autostrada, 240 metri sull’orrida valle del fiume Lao (bellissima, da sotto, vista dai gommoni del “rafting” organizzati da ragazzi molto in gamba). È il ponte più altro d’Europa e si chiama Italia, perché era questo il luogo da cui viene il nome del nostro bel paese. E tra gli antichi greci e l’autostrada, tra queste montagne, ci son passati tutti. Il console Romano Popilia Linate ed il suo successore Annio, hanno fatto costruire la via che da Reggio portava a Capua. La antica via Popilia, di cui l’autostrada ricalca più o meno il tracciato. Ecco, io ne percorrerò a piedi dei tratti fino a Reggio Calabria.

Su Facebook il racconto e le immagini di oggi

Laino Borgo (CS) by night è la prima tappa di un lungo giro iniziato oggi, dopo 700 km in auto. Qui finisce la Campania iniziano Basilicata e… Calabria. Domani ricomincio a camminare insieme a nuovi amici convenuti per un #presstour tutto natura cultura e soprattutto storia antica. Poi vi faccio vedere tanta pappa buona!

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10220848238862415&id=1432433370

Pensavo che ci fossero solo in Basilicata i peperoni cruschi. Invece anche qui in Calabria. Laino Borgo provincia di Cosenza. A cena avrei potuto fermarmi agli antipasti invece… Ora ci mettiamo in marcia speriamo che il tempo ci assista. Buona domenica amici! Da #Laviapopilia day 1per ora è tutto #presstour #collaborazione

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10220854120169444&id=1432433370

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2 comments

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Ma quale via popilia, non sono riusciti a definire il tracciato in centinaia di anni e voi si? Ma daiiiii

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Pippo! Lo scopo del cammino e delle ricerche lungo la VP non è definire un tracciato ma piuttosto scavare nella storia e nella memoria, cosa a cui tu stesso sei interessato giusto? Altrimenti non staresti qui a leggere prima,a scrivere poi. Sai quanta voglia ho di tornare? 1000 volte, con o senza reperti archeologici da vedere o vecchie mura da percorrere, ci sei? dai che ci vediamo giù, grazie a presto Roberta Gamberettarossa

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