Il tè: più che una bevanda, uno stile di vita. Non è esagerato parlarne in questi termini, se si pensa che il tè è bevuto ogni giorno in milioni di litri, in tutto il mondo, ed è secondo nei consumi solo all’acqua. Nonostante oggi la gente e i media parlino molto di altre bevande, come il vino, il tè ha conservato un fascino proprio ed è scelto da folte schiere di estimatori. Inoltre esso viene apprezzato sempre più per la sua straordinaria varietà, in particolare dalle persone attente alla propria salute e coscienti delle sue peculiari proprietà.

La storia millenaria del tè è ancora in parte avvolta dal mistero: almeno due leggende, una cinese e una giapponese, ne rivendicano la paternità. Oggi sappiamo che il tè era coltivato quasi cinquemila anni fa: grazie al lavoro dei monaci buddisti in Estremo Oriente le sue proprietà curative furono scoperte e valorizzate; soprattutto è stato possibile mantenerne alcune caratteristiche colturali e produttive fino ad oggi.

La diffusione del tè in Europa e da qui nel Nuovo Mondo avvenne a partire dal Cinquecento circa, attraverso le rotte carovaniere che nel tempo crearono abitudini come il rito popolare del tè nei Paesi arabi, mentre le coltivazioni si consolidavano in Asia ed in Africa. Nazioni europee come la Gran Bretagna lo adottarono come bevanda nazionale, favorendone la coltivazione nelle colonie. Quello che la nobiltà inglese ha adottato, “il tè delle cinque” come lo chiamiamo, è un rito che si è mantenuto tale fino ai giorni nostri.

Oggi il tè è coltivato in una trentina di Paesi dal clima tropicale ed è consumato pressoché in tutto il mondo.

A partire dagli anni 80 – 90 anche le nazioni come l’Italia, storicamente più legate al caffè, hanno scoperto che il tè è buono e soprattutto fa bene alla salute. Evidenze scientifiche e oculate campagne informative hanno dimostrato l’efficacia dell’infuso per prevenire alcuni processi degenerativi dell’organismo, corroborate da testimonianze che confermano la bontà di tali affermazioni. Ciò vale soprattutto per il tè verde, il quale ha subito trattamenti più blandi e quindi mantiene intatte molte proprietà benefiche.

La disponibilità sul mercato di marche di tè con prezzi e formati assai variabili permette ai consumatori di scegliere tra decine di prodotti di qualità diversa. Una persona attenta alla propria salute e benessere effettua una scelta responsabile solo se è messa in condizione di apprezzare appieno le mille sfumature di questa straordinaria bevanda, per questo i percorsi di degustazione del tè diventano ogni volta occasione di viaggiare, o di vivere un’esperienza che evoca emozioni e sensazioni profonde, e coinvolge la persona nella sua totalità.

Paradossalmente, a fronte di una grande attenzione per le virtù del tè, con tanti lavori disponibili di carattere scientifico e divulgativo, sulle proprietà sensoriali del tè è stato scritto molto meno.

Questo lavoro mira a colmare in parte tale lacuna, a proporre dei percorsi di analisi sensoriale che possano essere condivisi dai consumatori più attenti e consapevoli. E – perché no – anche dai produttori.

Caratterizzare tè diversi (verdi, oolong e neri) dal punto di vista sensoriale, prendendo in esame alcune tra le migliori produzioni di Cina, Giappone, India, Formosa, ha permesso di conoscere questi infusi per aspetti diversi. L’analisi sensoriale è stata scelta come metodologia adatta a caratterizzare i vari tipi di tè, un panel di giudici esperti e un panel di consumatori sono stati gli “strumenti” per analizzare i tè e ottenere dati utili per:

  • Attribuire a ciascun prodotto le caratteristiche sensoriali
  • Definirne la qualità in modo più completo secondo i rispettivi parametri sensoriali
  • Orientare la scelta dei consumatori su un prodotto in modo mirato per occasioni d’uso specifiche
  • Differenziare tè adatti alla prima colazione, o a un pranzo leggero, o alle cerimonie.

Estratto dalla tesi “Percorsi di analisi sensoriale del tè e successivi abbinamenti” presentata dalla sottoscritta al Master in Scienze dell’Analisi Sensoriale (Università Cattolica Piacenza). Segue.

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