La lettera dei santi e delle feste è arrivata, la Esse che ho sviscerato più possibile. Poi dalla T alla Z, in scioltezza, andiamo ancora in giro per le isole Azzorre e ci avviamo insieme alla fine di questo allegro glossario, che mi auguro vi abbia tenuto compagnia.

I santi sono pure i nomi delle isole, ben tre su nove: la grande Sao Miguel e la piccola Santa Maria, per motivi geografici le prime due isole dove approdarono i portoghesi. La terza è… Terceira. Sao Jorge è l’altro santo. Leggete tutto! Obrigada, até logo!

SALTO DO PREGO (SMI)

Il nostro ultimo trek è leggero e dura meno di due ore. Saliamo da Faial da Terra saltellando di qua e di là lungo il corso di un torrente, circondati da una foresta lussureggiante (alberi ad alto fusto, piante di incenso) con l’obiettivo di raggiungere una cascata, di cui da sotto si sentono due rumori.

Il fragore dell’acqua e… le grida di chi si tuffa.

Non sono ospiti maleducati ma congelati, due miei pax hanno confessato che si sono sentiti mancare e nemmeno in Islanda l’acqua era così fredda. Secondo voi io l’ho provata?? (NO) A tutti è piaciuta questa gita, con varie possibilità di allungare il percorso deviando per sentieri diversi.

Dalla strada dell’andata è invece possibile concludere con un piccolo percorso ad anello che attraversa un delizioso villaggio di case rurali dipinte di bianco, decorate a motivi floreali…

SANGUINHO (SMI)

Qui è tutto nuovo e perfettamente ordinato, è il villaggio di cui sopra.

Fienili, ricoveri per animali e giardinetti fioriti mi fanno capire che nonostante il silenzio non è stato abbandonato. Appena incontro dei locals chiedo lumi. Sanguinho innanzi tutto prende il nome dall’omonima pianta, endemica di Madeira e delle Azzorre. Il villaggio è stato abbandonato negli anni 70 e ora sta tornando all’antico splendore, appartiene a una ricca signora che non ha intenzione o bisogno di farne un resort turistico, preferisce affittarlo ai lavoratori impiegati in loco per brevi periodi.

Cercate “The lost village” su internet! L’ultima discesa in paese è su una ripida stradina in porfido con belle vedute sul mare fino a Faial da Terra, dove si possono fare molte cose: andare in spiaggia per esempio.

Noi ci rilassiamo in un baretto dove fra l’altro il caffè e la birra costano meno di un euro, vi ho avvisati…

SANTO AMARO (PIC)

Ci si passa andando verso la punta est di Pico, ha un bel porticciolo e un interessante museo marittimo, ma purtroppo non abbiamo avuto tempo di visitarlo.

SAO JOAO (PIC)

Luogo di passaggio sulla costa sud di Pico dove si visita un parco costruito un centinaio di anni fa da un magnate locale, con alberi secolari, cervi e altri animali in grandi recinti.

SAO MATEUS (PIC)

Villaggio situato sulla costa sud di Pico, dove il 7 agosto per la processione di Bom Jesus milagroso si dice che appena parte dovrebbe smettere di piovere. A noi non è successo ma il paese in festa è uno spettacolo stupendo e sincero.

In fondo al paese si trovano campi coltivati a vigneto e frutteto (con molte case in vendita se vi avanzano due lire da investire) e un porticciolo.

Quando vi siete riempiti gli occhi di tanti bei panorami…

immergetevi nella festa. Se non volete seguire la banda, i preti e la gente nei costumi tradizionali fate come noi: colonizzate un chiringuito dove vendono cibi e bevande a 1-2 euro e passate la serata in allegria assieme agli azzorriani. Una bellissima esperienza.

SAO MATEUS (TER)

Appena a ovest di Angra, dove si passa per molte escursioni, questo villaggio di pescatori ha un museo do baleeiros molto piccolo ma fatto bene, visitateli tutti perché raccontano tutte storie diverse!

SAO ROQUE (PIC)

Il secondo porto di Pico dove avevamo prenotato l’ostello. Avremmo dovuto attraccare qui col traghetto ma non è stato possibile per il meteo avverso così siamo arrivati a Madalena e trasferiti qui in taxi a notte fonda. Non abbiamo visto molto, per noi era la base per le escursioni, peccato perché c’è molto da fare: in centro storico (Cais do Pico) c’è la chiesa omonima (Sao Roque) e il Museo da Industria Baleeira. Oppure soggiornate come noi in ostello, l’antico convento di Sao Pedro de Alcantara. Di sera abbiamo provato la vita notturna tra il ristorantino e il bowling…

SAO SEBASTIAO (TER)

Interessante paesino della costa est di Terceira con una grande piazza, una bella chiesa ricca di quadri e cimeli all’interno, un imperio coloratissimo, un’antica fontana. Necessita di almeno un’ora per la visita.

SCRIMSHAWS

I fanoni, i “denti” delle balene erano utilizzati come l’avorio per sculture e altre opere. Solo nei musei mi raccomando, guardare ma non toccare!

SERRA DO CHAMBRE (TER)

Una gita molto impegnativa che inizia camminando tra campi e boschi, continua in un bosco incantato di criptomerie e prosegue in salita.

Qui dobbiamo arrampicarci attaccandoci letteralmente a corde di sicurezza, continuando su una spianata erbosa con un panorama super e finendo con un’ultima salita e vedute spettacolari a 360 gradi che compensano la fatica, tenendo sempre uno sguardo al terreno scivoloso.

Ultima ora in discesa su un crinale azzurro circondato da una siepe enorme di ortensie, è stata la nostra prima escursione. Super consigliata.

SERRA DO TOPO (SJO)

Una discesa infinita su un sentiero bordato di ortensie blu di indescrivibile bellezza anche se il terreno assai scivoloso costringe a guardarci i piedi più che i panorami. Vietato scivolare! Questo è il primo di tre “pezzi” di trek, continua alla Caldeira di Santo Cristo (vedi).

SERRETA (TER)

Facile camminata in un bosco incantato pieno di Criptomerie e alberi ad alto fusto, ma pure arbusti, felci e licheni che crescono bene grazie all’elevata umidità.

Si sale gradualmente per arrivare a una strada sterrata e a una deviazione a sinistra per il bellissimo miradouro di Lagoinhas, presso l’omonimo laghetto, specchio d’acqua in uno scenario che potrebbe essere nelle Dolomiti.

Attenzione al sentiero, nel nostro caso assai scivoloso, in salita e soprattutto in discesa, molto utili i bastoncini! Tornati sullo sterrato si incontra presto un sentiero che scende a destra in un bosco di alberi più bassi costeggiando pascoli e radure sino a rientrare al punto di partenza.

SETE CIDADES (SMI)

Una lunga camminata di oltre quattro ore per 12 km di percorrenza, non è faticosa a parte la prima mezz’ora in salita. Partiamo da Mata do Canario, costeggiamo un bosco di criptomerie a sinistra e l’acquedotto a destra, arriviamo al primo miradouro a Pico da Cruz.

Da qui inizia il cammino di otto chilometri attorno a Lagoa verde e Lagoa Azul, costeggiamo dall’alto crateri di vulcani spenti pieni d’acqua, importanti fonti idriche per l’isola di SMI. Sono uno di colore verde e uno blu, collegati da un piccolo ponte nello stretto punto di unione. Compiamo il giro in senso antiorario e ne ammiriamo le sfumature di colore, circondati da ortensie rosso scuro (qui dev’esserci un metallo diverso dal ferro), fiori gialli di zenzero e una lussureggiante vegetazione tropicale.

Vi sono animali al pascolo, mucche felici, ovini, cavalli, contadini al lavoro sui trattori e a cavallo, attività umane ben inserite nell’ambiente naturale. I paesaggi bucolici sono incredibili e ci pare di essere in Irlanda.

A un bivio giriamo a sinistra (se invece proseguiamo abbiamo altre due ore di cammino per tornare al punto di partenza) e dopo quasi un’ora di discesa ripida su ghiaino scivoloso, circondati da boschi e prati, arriviamo al villaggio di Sete Cidades posto all’estremità sud del lago blu. Passato il ponte vediamo la chiesa a destra e il lago di fronte, perfettamente attrezzato per i turisti con bar ristorante e un praticello curato, dove ci rilassiamo un’oretta prima di proseguire per Mosteiros (vedere).

SETE FONTES (SJO)

Riserva forestale che ospita varie piante endemiche delle Azzorre, a un’altitudine favorevole alla crescita di specie montane, comprende un vivaio per reintrodurle in natura. Vi si incontrano sorgenti, fiumi e laghetti, area picnic, miradouro, uccelli e animali in semi libertà, fiori ovunque (tra cui azalee, felci, criptomerie, ortensie ecc.). Contiene ricostruzioni delle passate attività agricole e di caccia alla balena. Il sito è classificato come SIC (sito di importanza comunitaria) in località Ponta da Rosais. Non abbiamo potuto visitarlo a causa della pioggia torrenziale.

TERRA ALTA (PIC)

Miradouro stupendo nella parte orientale di Pico che, come dice il nome, si estende con una terrazza a picco a 400 metri sopra le acque blu dell’oceano.

TERRA NOSTRA PARQUE (SMI)

Un parco immenso dove abbiamo trascorso un pomeriggio, immergendoci nelle acque sulfuree (finalmente calde) e passeggiando tra viali fioriti laghetti e grotte, immersi in una natura trabordante in tutti i sensi. Ha una lunga storia alle spalle e ci sono voluti molti anni per portarlo all’attuale splendore, a partire dalle lungimiranti idee di ricchi azzorriani tra cui la famiglia Arruda, proprietaria delle coltivazioni di ananas omonime. Da visitare assolutamente!

TOURADAS

Vedere Fontinhas.

TRILHO

Sentiero, come l’inglese Trail, una delle mie parole portoghesi preferite.

URZELINA (SJO)

Arriviamo qui alla fine di un giro delirante sotto la pioggia con tutte le altre cose non visitabili. Proprio qui si apre il cielo su un porticciolo tranquillo, un mulino ben restaurato e verniciato dove ci fermiamo a lungo. Ce ne sono diversi da entrambi i lati del paese. Un cippo ricorda il terremoto del 1808. Urzela è il fungo che ha dato il nome al paese, usata come colorante.

VARADOURO (FAI)

Il paese a ovest di Horta dove ci si ferma alle belle piscine naturali, noi abbiamo dormito nell’hotel omonimo perché in città non c’era posto.

VELAS (SJO)

Il capoluogo di Sao Jorge è il porto principale dell’isola, è possibile visitarne il piccolo centro, dove si trovano anche negozi e ristoranti per una sosta piacevole.

VERMELHO

Vedere alla voce COLORI.

VIGIA

Le torrette di vedetta punteggiano la costa nord di Pico ma non solo. Gabbiotti di legno dipinto di bianco oggi punteggiano il paesaggio e sono vuoti da trent’anni, anche se qualche illuminato imprenditore li sta convertendo all’ospitalità.

Fino agli anni 80 servivano agli equipaggi delle baleniere per le staffette da terra, con appostamenti di ore e ore. Appena una balena si palesava all’orizzonte avvisavano i colleghi, pronti a uscire con le barche. Andate a vedere i musei dedicati!

VILA FRANCA DO CAMPO (SMI)

Il paese da cui si raggiunge l’isolotto omonimo si trova a sud est di Sao Miguel, in direzione Faial da Terra. Farete solo una lunga coda per prendere la barca ma vi ricompenserà la bella gita in un ambiente naturale incontaminato (prendetevi almeno mezza giornata). Quasi 500 anni fa, Vila Franca era capitale di SMI ma fu colpita da un terribile terremoto, da allora Ponta Delgada è diventata capitale. Le coltivazioni di ananas e arance punteggiano il paesaggio.

VINI – VITICOLTURA

Da tanto si coltiva la vite alle Azzorre, non solo nella famosa isola di Pico ma sempre più spesso in altre isole. I terreni vulcanici sono aridi ma pioggia e umidità sono sufficienti a far crescere le piante e dare vini di carattere adatti alla cucina locale. Il paesaggio viticolo merita una visita. Vedere anche la voce Zona de adegas.

VOLCAO CAPELINHOS (FAI)

Il vulcano più giovane delle Azzorre ha soli sessant’anni di età, è nato infatti dal mare nel 1957 dopo una spettacolare e drammatica eruzione durata oltre un anno. Per me rappresenta la vulnerabilità delle isole Azzorre e la loro meravigliosa unicità.

Un terzo degli abitanti dell’isola, terrorizzati dall’acqua del mare che bolliva senza sosta e ne determinava l’ascesa, fuggì, non sono tornati tutti. Se ci trascorrete almeno 2-3 ore potrete sia salire in cresta sino alla sommità del cratere con notevoli vedute sul mare, sia entrare nel museo interattivo e nel faro, per imparare altre storie e provare nuove emozioni.

WHALE WATCHING

Vedere le balene e altri cetacei da vicino, nelle acque dell’oceano, è sicuramente emozionante, alle Azzorre si può fare in diverse isole ma avrei avuto troppa paura. Ho lasciato metà del mio gruppo uscire dalla baia di Horta con Norberto del diving omonimo, con muta e giubbotto. Quando sono tornati erano felicissimi e avevano adrenalina in tutto il corpo.

ZONA DE ADEGAS (PIC)

I vigneti e le cantine di Pico si trovano soprattutto a nordovest dell’isola. Tutelati come siti UNESCO dal 2004 rappresentano un paesaggio unico: sul terreno lavico crescono piccole viti, separate da muretti a secco in pietra costruiti per proteggere le piantine dal vento e dall’acqua del mare.

Ti è piaciuto questo post sulle isole Azzorre? Sono tanti, se vuoi leggerli ti consiglio di cercare AZZORRE con la lente nel menu a destra. E se vuoi commentare mi farà piacere. Obrigada – Grazie! Roberta Gamberettarossa.

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