Nel prossimo mese di aprile la Biennale Arte tornerà a Venezia per l’edizione numero 59 con un titolo, Il Latte del Sogni, che è già un programma. Arsenale e Giardini saranno pacificamente invasi dagli amanti dell’arte contemporanea, e dai curiosi come me, dal 23 aprile al 27 novembre 2022. Sul perché visitarla non ho risposte, ognuno ha la sua e per me la prima motivazione è la curiosità, semplicemente. Molti visitatori infatti, tra cui la sottoscritta, vanno a vedere come viene raccontata la realtà di oggi e a cercare ispirazione nell’arte contemporanea.

Fuori dagli spazi della Biennale

Accanto ai padiglioni nazionali nelle sedi principali, ai quali si accede con il biglietto, si troveranno alcuni padiglioni nazionali sparsi in città. Sarà una bella occasione di fermarsi a visitare gli allestimenti in palazzi e gallerie, senza pagare il biglietto. La biennale è democratica, mi sono sempre piaciuti questi stimoli e sono sicura che per molte persone essi servano come stimolo a varcare i cancelli della manifestazione vera e propria. Anche gli eventi collaterali saranno da tenere d’occhio.

fuori dalla biennale

Quando andare a vederla?

Questa è una scelta personale, anche per chi abita vicino a Venezia. Se posso evito le giornate estive più calde, per la Biennale ci sono due momenti migliori per me: all’inizio e alla fine. La primavera ha il sapore del risveglio, l’autunno cambia le prospettive e sensazioni durante la visita. Uscirne al buio è bellissimo!

fuori dall'arsenale

Però se per esempio arrivate tardi agli ultimi padiglioni in Arsenale, Cina e Italia, non vedete nulla. Mi è successo lo scorso anno, è un peccato e non lo consiglio!

La partenza anticipata ad aprile 2022 mi spiazza un poco, ero abituata al mese di maggio, un appuntamento fisso o quasi. Mi abituerò alle nuove date.

La Biennale Architettura edizione numero 17

Ci siamo lasciati alle spalle nel 2021 una Biennale Architettura coraggiosa e timida al contempo. Spostata dal 2020, iniziata ancora in un periodo di limitazioni che l’evento ha aiutato ad esorcizzare. L’architettura in mostra nel 2021, con le sue tendenze e traguardi, mi è piaciuta proprio come racconto dell’attualità, con un focus necessario sulla vita in pandemia ma sempre in chiave pro-positiva.

How Will We Live Together?

Il titolo della Biennale Architettura 2021 era perfetto. Già il fatto che potessimo vivere assieme, ora e nel futuro, dentro e fuori gli spazi espositivi, era un azzardo. Azzeccato pure il punto interrogativo. Indagare gli spazi di comunità; escogitare soluzioni per rendere vivibili aree difficili; dirimere situazioni di tensione sociale erano alcuni temi. Temi come l’igiene, che in un recente passato sembravano appannaggio degli specialisti, sono diventati d’interesse comune e argomento di ampi dibattiti. Focus sulle migrazioni e sugli ecosistemi.

pad italiano

Trovo che l’architettura, come materia, sia più difficile da leggere e interpretare rispetto all’arte, ma in quest’ultimo anno paradossalmente ho fatto meno fatica a “leggerla”.

Diamo un po’ di numeri. Dentro la Biennale: i 113 partecipanti provenivano da 46 paesi. Fuori: nei primi giorni di esposizione sono arrivate 100.000 persone a Venezia, hanno riempito la città come non accadeva da un anno e mezzo. Agli amici che operano nel turismo ho fatto un grosso in bocca al lupo per la stagione entrante.

fuori dai giardini

Venezia non è solo scorci da cartolina ma una città viva con un cuore che pulsa, specie fuori dalle rotte principali sempre affollate. Camminando dalla Riva degli Schiavoni ai giardini di Sant’Elena si apprezzano degli scorci notevoli.

Si può sbirciare fra sculture open air e le prime installazioni visitabili.

installazione

E poi quante cose all’arsenale, dentro e fuori. Quante mani! Quelle dei visitatori, foto N 1. Quelle di Lorenzo Quinn, foto N 2.

Non mi sono piaciuti, o li ho apprezzati meno rispetto al passato: Brasile, Russia, Stati Uniti.

La panoramica di quello che ho visto è parziale rispetto alle opere esposte ma spero sia sempre di ispirazione per le vostre future visite. Vi aspetto a Venezia a partire dal 23 aprile 2022!

Austria.

Il progetto illustrato nel padiglione austriaco si chiede come lo sviluppo delle nostre città e l’architettura delle stesse siano influenzati dalle piattaforme digitali, che formano una sorta di monopolio sulle nostre vite.

Belgio.

La presentazione tridimensionale di un ambiente urbano fiammingo mostra come città e architettura siano interconnesse e debbano dialogare per vivere.

pad belgio

Cina.

Gli spazi come i cortili delle case, condivisi dalle famiglie in città, si trasformano. Assumono una dimensione piccola, locale, in contrasto con la dimensione grande, globale, delle città stesse. Il padiglione cinese esplora le cinque sezioni del cortile multifamiliare cinese.

pad cina

Danimarca.

Il ruolo dell’acqua nelle nostre vite che, lo sappiamo, dipendono dall’acqua. Un ruscello scorre fra una sala e l’altra del piccolo delizioso padiglione danese. Se siete fortunati (ma a fine giornata o a fine biennale non ci sono) trovate un pannello con le tazze di ceramica per rifornirvi di tisane in autonomia. Plastic free. Vi servite bevete e riponete la tazza nuova nel cestello per farla sciacquare. E poi erbe aromatiche esposte, divanetti per sedervi e il meglio dello hygge, stile di vita danese famoso nel mondo. Da non perdere!

Egitto.

La gente comune viene ritratta nella vita quotidiana con delle suggestive immagini, primi piani in bianco e nero. Possiamo molto identificarci con loro.

pad egitto

Finlandia.

Puutalo Oy è la storia delle aziende finlandesi produttrici di legname, che iniziarono nel 1940 le loro attività. Produssero in serie migliaia di case con uno standard abitativo più elevato rispetto al passato, qualcosa che a suo modo è diventato un modello. Una straordinaria esperienza giunta, con gli opportuni adattamenti, sino ai giorni nostri.

Giappone.

Una casa giapponese viene fatta a pezzi e traslata a Venezia, e le sue componenti – soprattutto il legno – sono riportate in forme diverse, destrutturate rispetto a quelle originali. Si aggiungono nuovi elementi assieme al legno e ai materiali costruttivi originari, ad opera di architetti e artigiani per dimostrare le interconnessioni delle loro forme espressive.

pad giappone

Grecia.

Aristotele a Salonicco è l’asse che unisce Venezia alla città greca in un progetto parallelo: progettare spazi di convivenza fra cittadini (permanenti e temporanei) che permetta l’unione di diversi strati sociali. Luoghi dove gli stranieri in generale, e i rifugiati in particolare, si sentano bene accolti.

pad grecia

Israele.

Dalle terre selvagge e inospitali alla terra fertile e rigogliosa. Latte e miele sono la metafora dei traguardi raggiunti in Israele grazie alla tecnologia che lo stato del Medio sfrutta da sempre, con ingenti capitali. Essa viene messa a servizio di agricoltura e allevamento e permette di sfruttare al meglio tutte le risorse disponibili. Tutto è messo al servizio del genere umano. La cruda realtà delle attività umane è mostrata con un pizzico di cinismo.

Italia.

Comunità resilienti è il titolo del padiglione italiano, focalizzato sui cambiamenti climatici e le loro conseguenze su persone, luoghi, paesaggi. E sull’architettura. Molto Glocal, curioso, ispiratore.

pad italia

Polonia.

Nella campagna in generale, e nella campagna polacca in particolare, che copre oltre il 90% della superficie del paese, si studiano nuovo modelli sociali per rispondere alla domanda How Will We Live Together? E agevolare il ritorno dei polacchi alla terra, a seguito della crisi climatica ed economica in corso.

Romania.

Il reportage fotografico in mostra è di grande impatto e si presta a una lettura anche sulla situazione di molti italiani ed europei. Cosa è successo ai Romeni durante la pandemia? Dove sono andati? E cosa rimane nelle città d’origine? Alcuni si sono spostati anche all’estero, altri hanno riadattato le loro attività, non senza conflitti sociali. On a clear day you can see forever. Sarà vero?

pad romania

Spagna.

L’incertezza caratterizza la vita attuale degli architetti in Spagna, e fa parte delle loro risposte alla domanda How Will We Live Together? Le loro scelte avranno un impatto sulle opere prodotte.

pad spagna

Venezia.

Il padiglione di Venezia ai Giardini è dedicato a come dovremmo usare il sapere, come dovremmo vivere insieme, alla ricerca di armonia tra le persone e l’ambiente circostante.

pad venezia

Link utili:

https://www.labiennale.org/it/arte/2022

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7 comments

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La biennale è sempre un ottimo motivo per tornare a Venezia! E io per prima, probabilmente, la userò come scusa per tornare in città nei prossimi mesi 🙂

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Guarda cami tu non hai proprio scuse e sai a memoria la strada per venire qua

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Guarda cami tu non hai proprio scuse e sai a memoria la strada per venire qua …

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Devo usare la Biennale come scusa per tornare a Venezia, ci penso da un po’ ma non l’ho ancora fatto, e ovviamente nel caso faccio un fischio che si beve qualcosa 🙂

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Certo io sono qui e per l’occasione cercherò di farti vedere una piccola montagna vicino alla laguna 🙂

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Ogni biennale porta con sè un ricordo per me. La prossima magari la vediamo insieme così mi fai da cicerone?!

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Sta per iniziare Cristina e io spero di andarci presto se no va a finire come altri anni che aspetto fino alla fine…

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